Morte improvvisa infantile, il diavolo fa le pentole ma c’è chi le scoperchia

Morte improvvisa infantile

di Sonia Savioli – Per una volta, quello che voglio farvi leggere non è un mio o altrui articolo, non è il brano di un romanzo, le poesie di un poeta, la descrizione di un’opera letteraria.
Per una volta, la semplice e diretta, seria informazione scientifica mi sembra così importante da richiedere qualsiasi sforzo si possa fare per divulgarla e per smascherare le menzogne letali di una scienza mercenaria, prostituita al mercato o, nei casi migliori, meschina, opportunista e ignorante. Smentirle con un documento scientifico ufficiale Usa, di cui ho tradotto alcuni brani, che si limita ad analizzare dati altrettanto ufficiali, concludendo che la cosiddetta “morte in culla”, cioè la morte improvvisa e ingiustificata di neonati nel sonno, è nella stragrande maggioranza dei casi una conseguenza delle vaccinazioni pediatriche.

Oggi, infine, la morte improvvisa e ingiustificata colpisce persone di tutte le età, spesso giovani e perfettamente sane e, a questo punto, i dubbi e i sospetti su altri vaccini, in particolare sui nuovi vaccini di biosintesi genetica, sono perfettamente giustificati.

Il documento scientifico completo potete leggerlo nella sua versione integrale nel link a fondo pagina. E’ in inglese ma, per chi non conosce questa lingua, vale la pena fare una piccolo sforzo per trovare tra amici o conoscenti qualcuno che possa leggerlo e tradurlo ad alta voce agli astanti: più lo si comunica e meglio è; meglio ancora sarebbe tradurlo al vostro medico o pediatra.

L’ufficialissimo documento è stato pubblicato su Elsevier, “la più importante editrice di articoli ed opere scientifiche e medico-scientifiche a livello globale” e riportato da PubMed, istituzione governativa USA del National Center for Biotechnology Information (NCBI), il più importante e autorevole sito di letteratura medica al mondo.

Nel 2021 il mercato dei vaccini rendeva più di 141 miliardi di dollari. Ce lo dice l’OMS.
Nessun commento è necessario.

“Nonostante ci sia una considerevole evidenza che un sottogruppo di neonati abbia un rischio accresciuto di morte improvvisa dopo le vaccinazioni, le autorità sanitarie hanno eliminato le “vaccinazioni profilattiche” come causa ufficiale di morte, così da costringere i medici esaminatori a travisare e nascondere i decessi collegati alle vaccinazioni sotto altre classificazioni…

Di 2605 morti neonatali riportate da VAERS (The Vaccine Adverse Events Reporting System) dal 1990 fino al 2019, il 58% sono raggruppate nei primi 3 giorni dopo la vaccinazione, il 78,3% entro 7 giorni dalla vaccinazione…

La precedente versione della lista di cause di morte del ICD (International Classification of Diseases) elencava “vaccinazione e inoculazione profilattica” come una specifica categoria, con sottocategorie di morte provocata da specifici vaccini…

Nelle revisioni del 1979 e posteriori tutte le cause di morte da vaccino furono eliminate dalla lista… Questo è strano perché le autorità sanitarie sono consapevoli del fatto che alcuni bambini diventeranno disabili permanenti o moriranno dopo aver ricevuto i vaccini – proprio per questa ragione il Congresso ha approvato il “National Childhood Vaccine Injury Act” del 1986, che ha creato il Sistema di Segnalazione di Eventi Avversi da Vaccino (VAERS)…

Prima dell’introduzione di un programma organizzato di vaccinazioni, la “morte in culla” era così rara da non essere menzionata nelle statistiche di morte infantile. Negli Stati Uniti le campagne nazionali di immunizzazione furono ampliate negli anni ’60, quando furono introdotti e promossi svariati nuovi vaccini… Dal 1969 un’allarmante epidemia di inspiegabili morti improvvise di neonati costrinsero i ricercatori a coniare un nuovo termine medico – sindrome di morte improvvisa neonatale (SIDS) – Dal 1972 SIDS è diventata la causa principale di mortalità post neonatale negli Stati Uniti…

Nel 1982 William Torch, direttore di Neurologia Infantile del Dipartimento di Pediatria dell’Università del Nevada, presentò uno studio sulla relazione tra vaccino DPT (difterite, pertosse, tetano) e SIDS: secondo Torch “i primi 70 casi studiati mostrano che i due terzi sono stati vaccinati nei 21 giorni precedenti la morte. Il 6,5% è morto entro 12 ore dopo l’inoculazione, il 13% entro le 24 ore, il 26% entro tre giorni…

Nel 1986 Torch esaminò 200 casi di morte avvenuta dopo la vaccinazione DPT, riportati da 37 autori di 12 paesi; circa la metà erano avvenuti entro le 24 ore, il 75% entro i primi tre giorni, e il 90% entro una settimana dalla vaccinazione…

Nel 2011 un produttore europeo del vaccino esavalente, Glaxo, realizzò un rapporto confidenziale sulla SIDS (Sindrome morte improvvisa infantile)… Il rapporto fu reso pubblico da un tribunale italiano… Nonostante la conclusione dell’azienda che il vaccino esavalente non aumenterebbe il rischio di morte improvvisa, la tavola 36 a pagina 249 del rapporto confidenziale mostra che il 62,7% delle morti sono avvenute nei primi tre giorni dopo la vaccinazione, e l’89,6% entro 7 giorni. Forse ancor più significativo è il fatto che il 97% delle morti si sono avute nei primi 10 giorni dopo la vaccinazione e solo il 3% nei seguenti 10 giorni…

Nel 2014 Matturri e al. relazionarono sul loro esame di 13 morti infantili avvenute entro 7 giorni dalla vaccinazione esavalente. Le analisi istologiche del cervello e cervelletto rivelarono edemi e congestione cerebrale in tutte le vittime… essi elaborarono questa teoria: “Benché chiaramente esistano fattori sia costituzionali che genetici che possono definire come un individuo reagirà a un vaccino, noi ipotizziamo che svariate componenti e immuno adiuvanti del vaccino esavalente possano facilmente attraversare la barriera ematoencefalica, che nei primi mesi di vita è ancora immatura e del tutto permeabile, provocando alterazioni molecolari neuronali nel DNA, RNA e nelle proteine dei neuroni cerebrali che regolano le funzioni vitali, con conseguente disorganizzazione fatale del controllo respiratorio in alcuni bambini. Soprattutto, è stata dimostrata sperimentalmente la neurotossicità dell’alluminio adiuvante, inclusa la sua capacità di attraversare la barriera ematoencefalica e indurre cambiamenti infiammatori e neurovegetativi.”

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2214750021001268?via%3Dihub

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34258234/

Sonia Savioliwww.soniasavioli.it