Il leader del governo tibetano in esilio, Penpa Tsering, ha difeso il Dalai Lama, dopo le polemiche internazionali innescate da un video nel quale il leader spirituale bacia un bambino sulle labbra. Le azioni del Dalai Lama erano “innocenti” e sono state fraintese, ha dichiarato Tsering durante un evento a Nuova Delhi. Secondo il rappresentante politico, la controversia innescata dalla circolazione de video ha “ferito” i seguaci della guida spirituale: “Sua santità è sempre vissuto nella sacralità, (seguendo la vita) dei monaci buddhisti, incluso il celibato. I suoi anni di pratica spirituale si sono spinti oltre i piaceri sensoriali”, ha sostenuto Tsering. “Ora a sua santità viene rivolta ogni sorta di epiteto”.
Un filmato circolato la scorsa settimana ritrae il maestro spirituale tibetano nell’atto di baciare un ragazzo sulle labbra e chiedergli di “succhiargli la lingua”, durante un evento ospitato dalla città di Dharamshala, in India. In un messaggio pubblicato il 10 aprile su Twitter, in risposta alle polemiche, lo staff del Dalai Lama ha espresso “rammarico” per l’accaduto, chiarendo che “sua Santità desidera scusarsi con il ragazzo e la sua famiglia, così come con i suoi amici in tutto il mondo, per il dolore che le sue parole possono aver causato”.
Il filmato è stato girato il 28 febbraio scorso, quando il premio Nobel per la Pace 87enne si è rivolto ad un gruppo di studenti nel tempio Tsuglagkhang di Dharamshala, nel nord dell’India. A dare adito allo scandalo sono state le attenzioni rivolte dal leader spirituale tibetano ad un ragazzino che aveva espresso il desiderio di abbracciarlo. Dopo averlo invitato sulla pedana, il Dalai Lama ha esposto le sue guance al ragazzo affinché le baciasse. “Allora penso che finalmente tu possa farlo anche qui, ha proseguito, prendendo il mento del ragazzo e avvicinandolo alla sua bocca per baciarlo. Tra le risate e gli applausi dei presenti il bambino si è allontanato, prima che il Dalai Lama tirasse fuori la lingua chiedendo di “succhiarla”.
Un gesto definito “innocente e scherzoso” nel messaggio pubblicato su Twitter dallo staff del maestro spirituale, che tuttavia ha suscitato la ferma condanna dell’associazione Haq: Center for Child Rights, nata a tutela dei diritti dei bambini in India. Benché alcuni resoconti riconducano il gesto ad un’espressione della cultura tibetana, questo filmato “non riguarda certamente alcuna espressione culturale e, anche se lo fosse, tali espressioni culturali non sono accettabili”, ha evidenziato l’associazione. www.agenzianova.com