(https://www.ilgiornale.it) – Era stato sorpreso a lavorare sprovvisto di Green Pass, circa un anno e mezzo fa. E fu quindi deferito dai Nas all’autorità giudiziaria, secondo quanto previsto dalla normativa anti-Covid19 varata dall’allora governo Draghi in piena pandemia. Il processo penale si è però chiuso nelle scorse ore in un nulla di fatto: l’imputato è stato assolto in quanto il giudice ha reputato l’accaduto un “fatto tenue, non punibile”. Protagonista della vicenda che arriva da Firenze è un uomo di 37 anni, il quale all’epoca dei fatti lavorava in una pasticceria. Era il gennaio del 2022, la pandemia sparava gli ultimi duri colpi dopo quasi un biennio che tutti noi ricordiamo (purtroppo) ancora bene. Si iniziava comunque ad intravedere la fine del tunnel, ma in quel periodo storico le restrizioni anti-contagio disposte dall’esecutivo erano (quasi) tutte ancora in vigore. Tra queste, c’era ancora l’obbligo di esibire il Green Pass (o il Green Pass rafforzato) per accedere nei locali pubblici e privati.
Una prescrizione che sarebbe stata progressivamente attenuata a partire dal 1 maggio successivo (con l’obbligo limitato in un primo momento solo ad alcuni luoghi specifici, come ad esempio le strutture sanitarie) per poi venire definitivamente cancellata sul finire dello scorso anno. E il trentasettenne in questione, stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione, non aveva la certificazione verde. O meglio, aveva il Green Pass, ma non era suo: non avrebbe infatti avuto intenzione di completare il ciclo di vaccinazione anti-Covid e non avrebbe quindi potuto tornare a lavoro. L’uomo aveva tuttavia trovato il modo di aggirare l’ostacolo: si era fatto prestare il Green Pass dal fratello, regolarmente vaccinato. Una certificazione che i due utilizzavano quindi a turno, per uno stratagemma che avrebbe funzionato per un po’ di tempo.
Sino a quel giorno di un anno e tre mesi fa, quando un controllo a sorpresa effettuato dai Nas nel laboratorio dell’esercizio commerciale consentì di accertare l’escamotage. Il pasticcere fu quindi denunciato, con la denuncia trasformatasi dunque in processo penale. L’uomo è comparso in tribunale, nel capoluogo della Toscana. Ma il giudice ha optato per l’assoluzione, reputando il fatto non punibile per particolare tenuità dello stesso e rigettando la richiesta dell’accusa (che aveva chiesto una condanna a pochi mesi di reclusione). E si tratta di una decisione che potrebbe potenzialmente fare giurisprudenza, visto che diversi processi a carico di persone denunciate in quanto prive di Green Pass nel biennio 2021-2022 sono ancora in corso in tutta Italia.