Il 2% del Pil investito in difesa non sarà più solo un obiettivo da raggiungere per i Paesi della Nato, ma il minimo richiesto a tutti, ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa a Bruxelles, anticipando quello che sarà deciso al vertice di Vilnius della prossima estate. “Il 2% sarà una base, non un tetto”, ha riassunto, ricordando che nel 2014 la Nato aveva concordato un impegno per portare gli investimenti dei Paesi, fino ad allora in costante riduzione, verso il 2% del pil, un accordo interpretato da alcuni come un obiettivo verso cui avvicinarsi.
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“Da allora i Paesi alleati hanno fatto strada, tutti hanno aumentato la loro spesa militare che fino a quel momento veniva invece ridotta. Alcuni hanno rispettato la richiesta del 2%, alcuni l’hanno superata, altri continuano a pensare che sia solo un obiettivo verso cui procedere, non una richiesta. Ora useremo un linguaggio più forte, vale a dire che non si tratta più solo di un obiettivo ambizioso ma di un impegno, un minimo e questo, che non sia più solo io a dirlo ma tutti gli Alleati, farà la differenza”, ha quindi concluso citando fra i Paesi che ancora sono sotto questo obiettivo Germania, Olanda e Danimarca, Paesi tuttavia “molto impegnati per aumentare le spese per la Difesa”. ADNKRONOS