Roma, 3 apr. (Adnkronos Salute) – “Troppi traumi in monopattino”. Servono misure di contrasto come, ad esempio, “il divieto di utilizzo dopo i 60 anni”, perché le persone che hanno qualche anno di più “non possono avere la giusta stabilità alla guida”. Così Andrea Costanzo, presidente della Società italiana di traumatologia della strada (Socitras), commentando all’Adnkronos Salute il fenomeno d”utilizzo dei monopattini nelle città e la scelta della Francia che va verso il divieto di noleggio nelle aree urbane, proprio per ridurre i rischi di incidente.
I traumi più diffusi ‘da monopattino’, ricorda l’esperto, sono “la rottura dei polsi, perché il primo gesto, cadendo, è quello di proteggersi con le mani”. Anche “i gomiti sono ad alto rischio e, più in generale, gli arti superiori che rappresentano almeno il 50% dei traumi”. Ma ci sono anche “traumi della spalla, dell’anca”. Il pericolo più grave, però, “restano i traumi cranici, che possono essere mortali. Se il monopattino viene investito da una macchina che va a 30 km all’ora il punto classico d’impatto, tra il tergicristallo e il cofano, produce un impatto letale”, sottolinea Costanzo, secondo il quale andrebbe utilizzato obbligatoriamente “il casco integrale, perché i traumi possono riguardare anche il viso”.
“In bicicletta – ricorda Costanzo – si impara ad andare da bambini, è un mezzo su cui abbiamo più pratica. Il monopattino è un’esperienza nuova e spesso non si è coscienti che richiede altre abilità. Quindi credo, in particolare, che dovrebbe essere vietato per gli anziani. Quando si sta sul monopattino – precisa – si deve stare in piedi su una base piccola, con i piedi uno dietro l’altro e, spesso, con una distanza minima dal marciapiede. Serve equilibrio, attenzione sulla postura, capacità di evitare rapidamente gli ostacoli e di muovere contemporaneamente i comandi. Il rischio di cadere è alto”.
Sul piano pratico sarebbero necessarie anche altre misure, “in particolare l’uso limitato alle piste ciclabili o strade dedicate”, ma servono anche “luci obbligatorie davanti e dietro a questi mezzi ben visibili, oltre che un’illuminazione su manubri in grado di evidenziare la figura del guidatore”.