Sulla “questione Tunisia” è intervenuto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri. “Non possiamo abbandonare la Tunisia, altrimenti rischiamo di avere i Fratelli musulmani che rischiano di creare instabilità. Non ci possiamo permettere l’islamizzazione del Mediterraneo”, ha spiegato intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega a Milano. “Speriamo che tutti quanti sentano le ragioni dell’Italia – ha aggiunto-, il Paese che più si sta interessando alla vicenda tunisina per risolvere questo annoso problema”.
“Migranti, non possiamo affrontare l’emergenza da soli”
Sull’immigrazione “noi ci troviamo ad affrontare un’emergenza da soli, ma da soli non siamo in grado di affrontare una situazione come quella attuale”. Tajani ha ricordato che “abbiamo settemila chilometri di coste che rappresentano la frontiera esterna dell’Ue”. “Stanno arrivando tra i 1.000 e i 2.000 migranti al giorno, e non siamo in grado di accogliere questi flussi. Dobbiamo lavorare con una strategia di medio-lungo termine”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Il governo “sta colpendo molto duramente l’immigrazione irregolare ma nello stesso tempo c’è richiesta di lavoratori”, motivo per cui “prepareremo un decreto flussi triennale per accogliere in Italia immigrati extraeuropei che possono venire a lavorare nel nostro Paese trovando occupazione nell’agricoltura o nell’industria. Siamo in grado di farlo per accoglierne 80mila all’anno”.
Per quanto riguarda l’estrazione o la coltivazione di materie prime “dobbiamo fare accordi con l’Africa” secondo Tajani e “realizzare joint venture, aziende miste per la loro lavorazione e distribuzione” e questo “sarebbe un modo per fare gli interessi dell’Africa, dell’Italia e dell’Europa. Dobbiamo lavorare molto guardando all’Africa con grande interesse – ha quindi concluso Tajani – con una visione non colonialista ma moderna, favorendo la crescita del continente”. tgcom24.mediaset.it
ormai è tardi, il tessuto identitario italiano è penetrato in profondità dagli invasori islamici, arabi e africani o asiatici