La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha mandato una lettera di nove pagine ai capi di Stato e di governo dell’Ue in cui, con quattro pagine di testo e cinque pagine di specchietto a fronte, spiega nel dettaglio che cosa la Commissione ha fatto per dare seguito a ciascuna delle conclusioni del Consiglio Europeo del 9 febbraio scorso.
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La presidente sottolinea, nella lettera, che “l’equilibrio è al centro del nuovo patto per le migrazioni e l’asilo”, proposto nel settembre 2020 e ancora non approvato, “ed è per questo che dobbiamo mantenere la spinta per avanzare in linea con la roadmap congiunta del Parlamento Europeo e del Consiglio verso un accordo entro la fine di questa legislatura”. Von der Leyen delinea quattro aree di intervento immediato, in attesa che venga approvato il patto: “Rafforzamento delle frontiere esterne; procedure di frontiera e rimpatri rapidi; movimenti secondari e solidarietà effettiva; lavorare con i Paesi partner per migliorare la gestione delle migrazioni e i rimpatri“.
Per von der Leyen, “nel giro di un solo mese, si sono registrati progressi in tutti questi campi”. La presidente delinea poi i progressi fatti, prima descrivendoli in quattro pagine di testo e poi elencandoli nel dettaglio in uno specchietto di cinque pagine, uno per uno, a fronte dei 17 punti delle conclusioni del Consiglio Europeo del 9 febbraio in materia di migrazioni. Tra i tanti progressi elencati, figura l’adozione di una politica strategica pluriannuale per la gestione delle frontiere, adottata il 14 marzo; la valutazione, “in corso”, delle necessità al confine tra Turchia e Bulgaria; la consegna “nelle prossime settimane” di due imbarcazioni alla Libia; sostegni alla Tunisia, anche tramite la fornitura di apparecchi radar; la fornitura all’Egitto, con un programma in via di preparazione per il prossimo luglio, di droni e sistemi video per la sorveglianza.
Tra l’altro, von der Leyen sottolinea che la Commissione è “pronta a mobilitare 110 mln di euro aggiuntivi nel 2023 per progetti in Nordafrica”, che si aggiungono ai 208 mln già impegnati per sostenere i rimpatri volontari e la cooperazione contro i trafficanti. E ancora: accordi con la Macedonia del Nord e negoziati, conclusi, con Albania e Montenegro per il dispiegamento nei rispettivi territori di personale Frontex, mentre in contatti bilaterali è stata sottolineata alla Serbia e alla Bosnia-Erzegovina la necessità di avviare negoziati simili. ADNKRONOS