Le fiamme che hanno distrutto 22 scuolabus della società privata Tundo, nella tarda serata del 18 marzo, hanno avuto più inneschi.
Rispetto a questo incendio, il Campidoglio ha fatto sapere che “dai primi rilievi effettuati appare possibile la natura dolosa delle fiamme, innescate in diversi punti, ma è necessario attendere la fine delle indagini”. Il Campidoglio ha inoltre specificato che “Il sindaco Gualtieri è in contatto con il questore di Roma e il comandante provinciale dei vigili del fuoco per conoscere l’esito degli accertamenti”.
Il deposito di via Ostiense
Dall’ufficio stampa di Roma Capitale è stato inoltre chiarito che “I mezzi presenti all’interno del deposito privato non erano da tempo più utilizzati da Roma Capitale e la maggior parte di quelli andati distrutti era stata dismessa”. Il deposito in questione si trova all’altezza del civico 2355, in un’area poco distante da Dragona e sono state necessarie diverse ore di lavoro, ai vigili del fuoco, per riuscire a spegnerlo. Bisogna attendere quindi gli accertamenti ancora in corso della magistratura e dei vigili del fuoco per determinare se, il rogo, abbia effettivamente avuto origine dolosa. Di certo è il secondo, nel volgere di quasi 24 ore, che interessa autoveicoli fermi in un deposito.
Due roghi in due giorni
Il primo incendio nel corso del fine settimana si è verificato in un parcheggio di viale Palmiro Togliatti. In quel caso, a farne le spese, sono state 16 veicoli di proprietà di Poste Italiane. Sul rogo, che ha completamente distrutto i mezzi coinvolti, nella giornata di domenica 19 marzo è stata avanzata una rivendicazione di matrice anarchica.
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