di Massimo Viglione – Ormai è assodato che il governo della Meloni, di centro”destra” sta facendo entrare un numero enorme di immigrati, il doppio di quelli entrati durante i precedenti governi.
E’ interessante notare il gioco della Rivoluzione: quando governa la sinistra, fa annunciare cose infernali, ma poi mette in atto sempre meno di quello che annuncia.
Quando governa il centro”destra”, fa annunciare rimedi ai mali della sinistra, ma poi fa attuare esattamente i piani della sinistra, e, per certi aspetti, perfino in maniera peggiore.
La sinistra è schiava del globalismo e quindi vuole la guerra alla Russia, ma difficilmente, qualora fosse stata al governo, avrebbe avuto un atteggiamento così sfacciatamente e pacchianamente zelenskiano e guerrafondaio come quello della Meloni e dei suoi patetici sodali: lo avrebbero ritenuto infatti controproducente.
La sinistra al governo, sempre immigrazionista fino alla follia, ha però di fatto contenuto l’invasione più e meglio del governo Meloni: è un dato di fatto.
La Meloni, se vuole restare al governo, dovrà prepararsi ora a superarla anche nel totalitarismo sanitario.
E quindi nella transizione ecologica e digitale. E infatti lo sta già facendo.
L’unica barriera ideologica che ancora in piccola parte permane, è quella del post-umanesimo genderista. Su questo, la sinistra ci tiene particolarmente e non intende cedere il passo ad altri.
Ma temo che saranno gli “altri” (ovvero, Meloni e soci) a essere costretti, prima o poi, a superare la sinistra, magari anche loro malgrado.
A meno che… non facciano cadere il governo, e allora tornerà Draghi o chi per lui, e tutto andrà avanti più lentamente e con più stile, ma più inesorabilmente.
Morale della favola?
Continuare a stare appresso a, ad avere fiducia in, a seguire magari turandosi il naso, questa politica, questi politici, questo centro”destra”, questo sistema, uno Stato che non esiste più da molto tempo, ha lo stesso valore del continuare a seguire vicende e decisioni di Bergoglio e soci.
Bisogna restare nella Chiesa Cattolica senza seguire e avallare in alcuna maniera gli occupanti che oggi la tiranneggiano.
Bisogna restare in Italia senza seguire i tirannelli burattini locali e i loro padroni esteri.
Dobbiamo essere cattolici, italici (quando dico italici intendo dire: napoletani, sardi, trentini, veneti, toscani, liguri, sanniti, e tutti le altre componenti etniche e culturali la nostra meravigliosa Italia, perché questo noi siamo), liberi, uomini, dentro di noi, fra noi, in comunità e nella lotta quotidiana.
Spezzare ogni legame con questi politici, tutti, nessuno escluso, con i media, con gli intellettuali complici (cattolici e laici), con il sistema scolastico-universitario, con il mondo medico-scientifico, con quello informatico.
Bisogna non nutrire più alcuna fiducia in ogni istituzione, perché tutto è schiavo, contaminato, complice.
Scegliendo, per le proprie esigenze, la singola persona valida, competente e libera (ce ne sono ancora, in ogni settore), ma non la categoria o la relativa istituzione, perché ormai sono tutte perdute irrimediabilmente.
E per restare cattolici, e veramente nella Chiesa Cattolica, occorre spezzare il legame interiore con i traditori, seguendo la Chiesa di sempre con i suoi santi, padri, dottori, di sempre. Nella sua tradizione di sempre. Nella sua liturgia di sempre. Con il suo clero fedele (che pur esiste).
Questo mondo sta per crollare, in un modo o nell’altro. E non sarà una cosa gradevole.
Ogni uomo libero, ogni cattolico, ogni italico cuore e intelletto, deve ora trovare la fede, la speranza, la fortezza, il coraggio, e la carità verso Dio e i fratelli, di spezzare ogni legame con questa società e lottare per la propria salvezza e quella del suo prossimo.
Salendo su una scialuppa di salvataggio mentre il Titanic affonda e il mondo suona e balla.
A questo stiamo dedicando la nostra vita e a questo sono finalizzare le nostre iniziative.
prof. Massimo Viglione