Inchiesta Covid – Nel giugno 2020 fu sentita dai pm anche l’allora ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che disse che il “contingente programmato è arrivato a Nembro e Alzano il 6 marzo la sera, iniziando l’attività ricognitiva” e “sia per le forze di Polizia, sia per le forze Armate, la disposizione è partita dal Ministero dell’Interno”, ma “il Presidente Conte non sapeva dell’invio delle forze armate e di Polizia” in Val Seriana, “proprio perché in quel periodo il fine era di natura preventiva e ricognitiva”, e “ove ci fosse stato un Dpcm di ‘cinturazione’, avrei informato il Presidente dell’invio di uomini”.
Quando si parlò della situazione di Alzano e Nembro, ha spiegato ai pm Lamorgese, “con il ministro Speranza e mi pare anche con il Presidente Conte (…) si cominciò a pensare all’ipotesi di istituire una zona rossa”. E quindi l’allora ministro dell’Interno chiamò “il capo della Polizia per rappresentare questa eventualità, affinché si evitassero i ritardi che hanno connotato il caso di Lodi”, dove il coordinamento per la ‘cinturazione’ di quell’area “richiese 24-30 ore”. Il “Capo della Polizia – si legge ancora nel verbale – programmò dunque un sopralluogo organizzativo, per rendersi conto di come fosse la situazione e del numero di persone necessarie”.
Il “contingente” arrivò in Val Seriana la sera del 6 marzo. “Tutte le disposizioni di cui sto parlando, formulate da parte mia – ha spiegato l’allora titolare del Viminale – non sono cristallizzate in provvedimenti formali: si è trattato di disposizioni orali”. L’8 marzo, poi, Conte, ha proseguito Lamorgese, “ha emanato il noto Dpcm”, dove non era prevista la zona rossa a Alzano e Nembro, ma “disposizioni contenitive dell’intera Regione” e “a quel punto abbiamo ritirato gli uomini: quelli che provenivano dalla Lombardia sono rimasti in Lombardia, mentre gli altri sono rientrati”.
Lamorgese ha anche spiegato che “un Presidente di Regione, ove avesse voluto ‘cinturare’ un Comune, avrebbe potuto individuare l’obiettivo del territorio da contenere in base ai dati epidemoilogici, ma le questioni tecniche concernenti il controllo di quelle aree” erano “di competenza delle Forze di Polizia”. Nei casi di Alzano e Nembro, ha concluso, “sarebbe stato sicuramente necessario un intervento di uomini e mezzi da parte dello Stato”.
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