Gianfranco Fini è tornato in tribunale per il caso della casa di Montecarlo. L’ex presidente della Camera sta affrontando un processo per la vicenda che ha distrutto, probabilmente per sempre, la sua carriera politica. La casa di Montecarlo ha trascinato Fini nel baratro del dimenticatoio della politica, dopo le accuse ha deciso di ritirarsi e di restare ai margini della cosa pubblica. Ma nella sua deposizione al tribunale di Roma riaffiora tutta la rabbia per quella storia che ancora brucia tanto: “Quella dell’appartamento di Montecarlo è stata la vicenda più dolorosa per me. Sono stato ingannato da Giancarlo Tulliani e dalla sorella Elisabetta”.
Fini dunque attacca quella famiglia con cui ha condiviso un tratto del suo percorso: “Loro – ha testimoniato ieri Fini – insistettero perché mettessi in vendita l’immobile. Giancarlo mi disse che una società era interessata ad acquistarlo, ma non sapevo che della società facevano parte lui e la sorella: la sua slealtà e la volontà d’ingannare credo si sia dimostrata in tutta una serie di occasioni”. Fini si è mostrato innamorato, sincero e tradito.
Ma non vuole l’etichetta del corrotto: “Anche il comportamento di Elisabetta – ha aggiunto Fini – mi ha ferito. Ho scoperto solo dagli atti del processo che era comproprietaria dell’appartamento e poi appresi anche che il fratello le bonificò una parte di quanto ricavato dalla vendita. Tutti fatti che prima non conoscevo. Per me è stato un turbamento forte”. L’ultimo atto di una storia che ha fatto a pezzi il doppiopetto blu della politica italiana che sognava da delfino del centrodestra e che invece è rimasto in panchina… liberoquotidiano.it