Il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, ha annunciato che nominerà un relatore speciale per stabilire se avviare una indagine pubblica in merito alle presunte interferenze della Cina sulle elezioni canadesi. Il primo ministro ha aggiunto di aver condiviso le relative informazioni d’intelligence con un comitato parlamentare sulla sicurezza nazionale.
Il quotidiano “Globe and Mail” ha riferito, il mese scorso, sulla base di anonime fonti d’intelligence, che la Cina ha interferito con le elezioni del 2021 proprio per agevolare la rielezione di Trudeau, preferendo quest’ultimo al suo avversario conservatore Erin O’Toole, ritenuto ostile a Pechino. Il primo ministro Trudeau ha respinto la richiesta dei partiti di opposizione di avviare una indagine pubblica, ma ieri ha fatto un parziale passo indietro, annunciando che a stabilire l’opportunità o meno di indagare le presunte interferenze sarà un apposito “relatore indipendente” nominato dal governo.
“Uno tra i primi compiti nel mandato del relatore speciale sarà (…) di fornire al governo una raccomandazione su quali siano i passi appropriati da intraprendere: se un’inchiesta, una indagine o una revisione giuridica, e quale debba essere la portata di tale iniziativa”, ha detto Trudeau. Secondo il primo ministro, “tutti i leader politici concordano che gli esiti delle elezioni del 2019 e del 2021 non sono stati influenzati dalle interferenze straniere”, ma “anche se non ha cambiato i risultati delle elezioni, qualsiasi tentativo di interferenza da parte di un attore straniero è grave e preoccupante”.
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