Belgio, ‘sofferenza psicologica irreversibile’: ergastolana chiede e ottiene l’eutanasia

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www.AGI.IT  – Una donna belga di 56 anni, condannata all’ergastolo nel 2008 per aver ucciso i suoi cinque figli (che avevano tra i 3 e i 14 anni), è morta per eutanasia in un ospedale della regione della Vallonia in Belgio. La notizia è stata riportata dai quotidiani locali. Geneviéve Lhermitte è morta all’ospedale Leonardo da Vinci di Montigny-le-Tilleul dopo aver chiesto e ottenuto “l’eutanasia per sofferenza psicologica irreversibile”, riporta Sudinfo. Il 28 febbraio 2007,

Lhermitte uccise a coltellate uno dopo l’altro i suoi cinque figli nelle rispettive stanze, approfittando dell’assenza del marito che era in viaggio all’estero. Al termine della mattanza tentò senza successo di togliersi la vita, lasciando un biglietto per la richiesta di soccorsi. Il tribunale di Nivelles, a sud di Bruxelles, la condannò all’ergastolo nel dicembre 2008, dopo che la giuria la ritenne capace di intendere e di volere e colpevole di omicidio premeditato

Il caso sconvolse l’opinione pubblica belga, che seguì con attenzione lo sviluppo delle indagini e del processo. Fino al giorno stesso del processo, gli psichiatri che avevano esaminato le condizioni di Lhermitte la ritennero responsabile delle sue azioni, nonostante fosse in uno stato di ansia acuta e depressione.

Ma durante le udienze emerse una lettera che la donna aveva scritto al suo psicologo il giorno prima degli omicidi in cui rivelava i suoi piani per suicidarsi e prendere con sé i suoi figli. Una seconda analisi svolta dopo questa rivelazione indicò che la donna non poteva essere ritenuta responsabile delle sue azioni, raccomandando il suo ricovero in una clinica psichiatrica. Dopo l’incarcerazione aveva beneficiato della libertà condizionale per essere sottoposta a cure psichiatriche.