Le farine di insetti possono essere una moda, ma inquinano di più e non sono sicure da punto di vista nutrizionale per chi ha mangiato altro da sempre
di Antonio Amorosi – www.affaritaliani.it – Mangiare insetti sarebbe sicuro e rientrerebbe nelle pratiche ecologiche della transizione, riducendo la produzione di C02? E’ tutto da dimostrare nei fatti. Anzi, pare vero il contrario. Si sostiene che l’acqua che andremmo utilizzare per produrre un grammo di vermi è molto minore di quella che useremmo per produrre un grammo di farina di grano. Ma il problema è il ciclo produttivo e il dedalo in cui ci si sta andando a ficcare.
Di recente la Commissione Europea ha autorizzato la produzione di larve di verme della farina minore che si aggiungono alla farina di grillo, la locusta migratoria e la larva gialla della farina. In pratica nei prossimi tempi gli insetti potranno essere presenti in tantissimi alimenti di uso comune, dagli snack alla pizza, dalla birra alle farine.
I problemi però non sono solo il possibile disgusto ma il ciclo produttivo, forse più inquinante di quello dei prodotti che mangiamo da centinaia di anni, e la sicurezza nutrizionale.
Il cibo andrebbe considerato ecologico in funzione dell’energia spesa per produrlo, non delle ideologie che le lobby fanno passare nell’Unione Europea. Esempio: se coltivo grano per farci della farina, lavoro il grano e produco la farina per poi mangiarla. Lavoro una volta, consumo una volta. Se invece allevo insetti, (non si ‘acchiappano’ a milioni nei campi), per produrre farina di insetti, prima devo allevarli e alimentarne il ciclo produttivo e poi lavorarli per ottenere farina che andrò a mangiare: quindi ho lavorato e prodotto due volte per consumare una sola volta. Con la possibilità non remota di inquinare, distruggere e consumare di più a confronto col primo ciclo. Un principio non ecologico, al di là di quanto sostiene il World Economic Forum.
Il secondo aspetto è forse ancora più palese e riguarda la sicurezza.
E’ un tema sul quale si discute da tempo: mangiare insetti è sicuro per gli esseri umani? E’ risaputo che la sicurezza del cibo sia di due tipi, lo racconta bene di recente il professor Pier Luigi Rossi, cattedratico universitario all’Università di Siena dal 1995 al 2009 e medico, specialista in Scienza dell’alimentazione e in medicina preventiva con una lunga esperienza sul campo. Esiste la sicurezza alimentare, assenza negli alimenti di inquinanti chimici, fisici, microbiologici ed esiste la sicurezza nutrizionale, assenza di nutrienti dannosi al corpo umano negli alimenti.
Un alimento può essere “sicuro” (sicurezza alimentare) perché non possiede inquinanti di alcun genere ma può non avere la sicurezza nutrizionale perché contiene nutrienti non adatti al corpo umano, soprattutto su organismi umani si sono adattati, per generazioni a non ingurgitare insetti come parte della propria alimentazione quotidiana.
Mangiare qualche insetto può capitare ma che in Occidente diventino alimenti ordinari e diffusi, alla pari della farina di grano o qualsiasi verdura, è cosa ben differente. Fare colazione ogni mattina con farina di grillo sarebbe una novità assoluta per il nostro organismo, presentando incognite imprevedibili.
“Le farine di insetti”, spiega il professor Rossi su Linkedin, “sono un alimento che non ha la sicurezza nutrizionale perché può generare disturbi funzionali nell’intestino, generare allergie alimentari, attivare un alterato microbiota intestinale”. Oltre a pubblicare sulle etichette dei supermercati i nomi degli insetti o delle omonime farine contenute, prassi che dovrebbero seguire anche i ristoranti che utilizzano farine di insetti nella preparazione delle proprie ricette gastronomiche, sarebbe ottima prassi astenersi dal consumo in caso di allergie. Questo perché, spiega il professore Rossi, le farine di insetti hanno nutrienti non adatti al corpo umano: “Coloro che soffrono di allergie alimentari si astengano dal mangiare farine di insetti”.