Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) – Una proposta di legge targata Alleanza Verdi e Sinistra per l’istituzione del ‘congedo mestruale’ che permetta alle donne di assentarsi dalla scuola e dal lavoro e rimanere a casa nei giorni di picco del ciclo. La proposta di legge si compone di tre articoli.
L’articolo 1 prevede l’istituzione del congedo mestruale scolastico: fino a due giorni al mese di assenze giustificate per le studentesse che soffrono di dismennorea, in deroga al vincolo di frequenza di almeno i tre quarti dell’orario annuale previsto dalla legge nazionale, assenze che non incideranno sul monte ore massimo consentite. Per usufruire del congedo le studentesse dovranno presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico e servirà comunque la giustificazione.
L’articolo 2 istituisce il congedo mestruale lavorativo che, previo certificato medico, consentirà alla lavoratrice di usufruire di massimo due giorni al mese, con indennità pari al 100% della retribuzione. I giorni di congedo non possono essere equiparati ad altre cause di assenza dal lavoro, a partire dalla malattia. Il diritto si applica ai contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o parziale, a tempo indeterminato, determinato ovvero a progetto.
L’articolo 3 prevede che i contraccettivi ormonali siano inseriti nei Livelli essenziali di assistenza e che il ministro della Salute adotti apposite linee guida per la loro distribuzione gratuita nelle farmacie, previa prescrizione su ricetta medica.
In Italia il dibattito sul congedo mestruale si è riacceso dopo che il Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna ha modificato il regolamento d’istituto prevedendo la possibilità di assentarsi da scuola per un massimo di due giorni al mese, in caso di dismenorrea, ossia forti dolori associati al ciclo mestruale, che sono ritenuti “invalidanti”.
In assenza di una legge, l’azienda di spedizioni veneta Ormesani ha deciso autonomamente di introdurre il congedo mestruale nel proprio welfare. Da settembre 2022 è garantito, per le loro dipendenti, un giorno al mese di assenza retribuito al 100%, senza la necessità di un’autorizzazione o di un certificato medico. L’idea è arrivata grazie a un’altra azienda, la Traininpink, che ha introdotto per prima in Italia il congedo mestruale per le proprie dipendenti.