BRUXELLES – Sebbene in maniera indiretta, l’Europa è già coinvolta nel conflitto in Ucraina. Questo il messaggio principale contenuto nel messaggio annuale alla Nazione del premier ungherese, Viktor Orbán, che ha avvertito del “rischio costante di scivolare nel conflitto”. “Se alcuni membri della Nato o un gruppo di essi vogliono compiere atti di guerra al di fuori dei territori degli Stati membri, devono farlo al di fuori della Nato”, ha detto il premier aggiungendo che “se fornisci armi e informazioni satellitari necessarie per le operazioni militari, se addestri i soldati di una delle parti in guerra, se finanzi l’intera macchina dello stato e imponi sanzioni all’altra parte, allora qualunque cosa tu dica, sei in guerra, per il momento una guerra indiretta“.
“L’Ungheria è l’unico paese che è per la pace, il resto dell’Ue alimenta la guerra – ha osservato – Questa non è la nostra guerra, dobbiamo rimanerne fuori, sollecitiamo un cessate di fuoco immediato, la Russia è un partner importante per l’energia, per cui dobbiamo dialogare, mantenere i rapporti con Mosca.” L’Occidente avrebbe potuto “garantire che l’Ucraina non sarebbe stata ammessa alla Nato” ma ha fatto il contrario, ha spiegato Orban, sottolineando come la soluzione migliore sarebbe stato fare quanto fatto “nel 2014 con Angela Merkel, quando la Russia ha attaccato l’Ucraina e ha annesso la Crimea”.
“In confronto, tra poche settimane, i carri armati Leopard marceranno attraverso il territorio ucraino verso est, verso il confine russo”, ha detto il premier che è tornato poi ad attaccare le sanzioni Ue contro Mosca. “Le sanzioni sono le armi della politica di guerra di Bruxelles” ha scandito Orban, mettendone in dubbio l’efficacia: “le sanzioni erano dirette alla Russia, ma hanno colpito l’Europa” senza peraltro porre fine alla guerra. “È passato un anno” da quando sono state varate le prime misure restrittive contro Mosca e “la fine della guerra non si avvicina, ma al contrario si allontana” ha concluso il premier, sottolineando come l’unica guerra che Bruxelles dovrebbe fare è quella “contro l’inflazione”. ANSA