L’Ucraina sta esaurendo le munizioni: secondo quanto sostiene l’Estonia, all’esercito di Kiev ne servono almeno 1 milione per tenere testa alla Russia. Costo: 4 miliardi di euro. Una richiesta che l’Europa sta discutendo in queste ore, con Bruxelles che ha proposto di creare una centrale d’acquisto comune per aumentare la produzione, sul modello di quanto fatto con i vaccini contro il Covid-19. Il tema è sul tavolo dei ministri degli Esteri dell’Ue, che si stanno incontrando in queste ore a Bruxelles.
Il più esplicito è stato l’estone Urmas Reinsalu all’arrivo al vertice: “Siamo in una situazione in cui l’Ucraina usa tutti i giorni munizioni pari alla produzione europea mensile. In base alla capacità industriale attuale possiamo soddisfare la necessità dell’Ucraina in sei anni. Ed è inaccettabile”, ha detto. Sulla stessa linea l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell: “Domani andrò alla Nato insieme al ministro agli Affari esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Insieme al segretario generale della Nato avremo un incontro e il tema sarà, come lo è oggi, come fornire velocemente armi all’Ucraina, specialmente munizioni. Il problema più pressante oggi per l’esercito ucraino è avere un flusso continuo di munizioni di calibro 1.55 che sono le più importanti. L’artiglieria russa spara circa 50mila colpi al giorno e l’Ucraina deve essere allo stesso livello di capacità”, ha detto.
Sabato, durante la Conferenza di Monaco, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha proposto di utilizzare i poteri di appalto dell’Ue per aumentare la produzione, in modo simile a quanto fatto con l’industria farmaceutica per produrre vaccini durante il Covid. “Faremo tutto il possibile, usando l’European peace facility (Epf) per dare finanziamenti, cercando il modo con cui l’Agenzia europea per la difesa e la Commissione europea, tutti insieme, possiamo fare acquisti congiunti, chiedendo ai Paesi membri di dare parte delle riserve all’esercito ucraino”, ha detto Borrell. “È il tema più urgente. Se falliamo in questo, il risultato della guerra è a rischio”, ha avvertito l’Alto rappresentante. (https://europa.today.it)