Generale Tricarico: per aiuti aerei a Kiev Italia punti sugli F-16

generale tricarico

“Il viaggio di Meloni sicuramente farà dissipare le eventuali perplessità che le voci fuori dal coro possono aver causato in Zelensky, sperando che abbia colto l’italianità del sistema, alla quale noi siamo abituati ma che, comprensibilmente, può causare disorientamento in chi non conosce bene l’Italia”. Lo afferma all’Adnkronos il gen. Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e attuale presidente della Fondazione Icsa, in vista della visita della premier Giorgia Meloni a Kiev e dei possibili nuovi aiuti da parte dell’Italia, aggiungendo che il nostro Paese “fino ad oggi ha concesso un supporto pregiato”. In particolare, “il sistema anti aereo Samp-t, efficace contro ogni tipo di incursione aerea. C’è poi un supporto meno visibile e ancora più pregiato, quello dell’intelligence e della concertazione”.

samp-t

“Riteniamo quindi – osserva il generale Tricarico – di aver fatto la nostra parte anche se, soprattutto per quanto riguarda i sistemi antimissilistici, abbiamo dovuto affrontare un sacrificio non da poco“. Il viaggio della Presidente del Consiglio “riconfermerà sicuramente con la determinazione, della quale la nostra presidente ha dato mostra, il supporto già concesso e vedremo se sarà questa l’occasione per un salto di qualità da parte di Zelensky ossia per un aiuto nelle capacità delle forze aereo-tattiche”. Secondo l’ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare infatti, un “reindirizzo anche tardivo dell’uso” della componente aerea “farebbe fare un salto di qualità decisivo allo strumento militare ucraino”.

Secondo il generale Tricarico, per eventuali aiuti aerei a Kiev, si dovrebbe puntare sugli F16: “Il criterio fondamentale per un corretto uso dei sistemi è non diversificare eccessivamente i tipi di mezzi in uso perché, già acquisirne uno moderno, comporterebbe uno sforzo non alla portata degli ucraini di oggi: sarebbe un’utopia pretendere di tenere in linea 3-4 aerei diversi”.

L’Italia potrebbe “teoricamente” contribuire con “Tornado, Amx, Eurofighter, tutti e tre sistemi che si potrebbero inserire nella componente aero-tattico ucraina. Ma io ritengo – sottolinea il generale Tricarico – che il mezzo su cui gli ucraini farebbero bene a puntare la loro attenzione in via esclusiva è l’F16, un sistema maturo, costruito in varie versioni, che può ricoprire tutta l’area di utilizzo della forza aerea”.

“Peraltro ci sono Paesi che se ne stanno liberando, come l’Olanda o la Polonia, e i piloti ucraini reclamano fin dai primi giorni della guerra la disponibilità di un velivolo tipo F16”, prosegue il generale ricordando che l’Italia non ne dispone al momento ma li ha avuti e ne ha esperienza.

Per questo tipo di mezzo, osserva il generale Tricarico, “ipotizzerei poche settimane per pilotare il velivolo, un raddoppio per l’uso del sistema d’arma e qualche mese per la manutenzione e la formazione degli specialisti e meccanici”.