Monza: tunisino distrugge pronto soccorso, poi picchia infermieri e poliziotti

pronto soccorso

Un tunisino ventiduenne residente a Lissone (Monza Brianza) con precedenti per reati contro il patrimonio, è stato arrestato dopo essere indebitamente entrato nell’area interdetta del Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Irccs San Gerardo’ di Monza minacciando il personale e aggredendo un infermiere e gli agenti della Polizia di Stato intervenuti. È accaduto il 16 febbraio scorso quando il tunisino ha iniziato a minacciare medici e infermieri dai quali pretendeva il rilascio di certificato per un accesso effettuato nella nottata stessa in quella struttura, per abuso di sostanza stupefacente, dalla quale tuttavia si era allontanato spontaneamente senza attendere le dimissioni.

Gravi danni all’ospedale di Monza

Al diniego dei sanitari che lo invitavano a seguire le procedure previste, il giovane dava in escandescenza minacciando gravemente i presenti nonché danneggiando le apparecchiature sanitarie eterrorizzando altresì i pazienti in visita nelle sale mediche attigue. Invitato ad allontanarsi, l’uomo reagiva violentemente colpendo prima il poliziotto e, successivamente, anche un infermiere, provocandogli lievi lesioni, venendo poi definitivamente bloccato da un agente di polizia che lo arrestava per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e per minacce aggravate ad esercenti la professione sanitaria.

Tunisino finito in manette

Nell’agosto 2020, infatti, il Legislatore ha introdotto una nuova ipotesi di aggravante comune per rafforzare la tutela di personale medico e infermieristico nell’esercizio della propria attività. L’arrestato è risultato sottoposto all’affidamento in prova ai Servizi sociali e inottemperante alle prescrizioni del Tribunale dei Minori di Milano dovendo scontare in tale regime alternativo alla detenzione la pena di anni 1 e 4 mesi di reclusione per tentata rapina e lesioni personali commessa a Lissone nel 2016, quando era ancora minorenne, in danno di un coetaneo picchiato per sottrargli il portafoglio.  www.leggo.it