(www.genovatoday.it) – “Una pandemia molto più mortale del covid potrebbe arrivare presto”: parola di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Il medico si riferisce all’influenza aviaria H5N1, che “ha una mortalità di oltre il 50%”. Una malattia che conosciamo già, ma se arrivasse negli umani “sarebbero dolori”.
Per Bassetti non c’è tempo da perdere: “Bisogna lavorare tutti insieme – scrive su Facebook – per evitare che succeda e per mitigarne le conseguenze se dovesse succedere”.
Il medico fa riferimento alla cosiddetta influenza aviaria, causata dal virus H5N1, che negli ultimi giorni ha attirato l’attenzione delle autorità sanitarie mondiali. Nei primi mesi del 2023 sono stati infatti segnalati diversi casi di infezione nei mammiferi. Normalmente, l’influenza aviaria infetta soltanto alcune specie di volatili ma il recente passaggio ai mammiferi preoccupa perché il prossimo potrebbe riguardare gli esseri umani.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ne ha recentemente parlato, facendo un quadro della situazione: “Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di casi di influenza aviaria tra i mammiferi come visoni, lontre, volpi e leoni marini che sono stati infettati con il virus H5N1. Per 25 anni si è diffuso ampiamente negli uccelli selvatici e nel pollame, ma il recente salto di specie ai mammiferi deve essere monitorato attentamente”. Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato del recente aumento di casi di influenza aviaria nei mammiferi durante una conferenza stampa.
Per il momento, “l’Oms valuta il rischio per l’uomo come basso – ha detto il direttore generale -. Da quando l’H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996 abbiamo visto solo trasmissioni rare e non veicolate da e tra esseri umani. Ma non possiamo presumere che rimarrà così e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento”. L’Oms ha riferito di essere al lavoro con le autorità nazionali per monitorare da vicino la situazione e per studiare i casi di H5N1 infezione negli esseri umani quando si verificano. L’Oms ha poi raccomandato ai Paesi di rafforzare la sorveglianza negli ambienti in cui esseri umani e animali d’allevamento o selvatici interagiscono.
Ma che cosa è l’influenza aviaria e come si trasmette? Come spiega Today, è una malattia virale che colpisce prevalentemente gli uccelli selvatici causata dal virus H5N1. Solitamente, gli uccelli infettati non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per altri uccelli domestici come polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile. L’influenza nel pollame si presenta regolarmente, anche in Italia, sia nella forma causata da virus a bassa patogenicità che da virus ad alta patogenicità (HPAI). Quando l’aviaria si diffonde, soprattutto quando sostenuta da ceppi altamente patogeni, ha conseguenze devastanti: non solo per l’elevato tasso di mortalità che può essere raggiunto, ma anche per il forte impatto economico che ne consegue, dovuto alla necessità di abbattere numerosi animali e alle restrizioni al commercio imposte nelle zone in cui sorgono i focolai. L’importanza del controllo sanitario per questa malattia non è legato solo a un problema di sanità animale, ma anche di salute pubblica: infatti, questi virus influenzali possono infettare anche altri animali, come sta accadendo con i mammiferi, e quindi prima o poi passare all’uomo come già successo con il covid-19 e altre patologie in precedenza.