Foibe, Tajani: ‘senza rancore, pensare a un futuro di pace’

Tajani

ROMA, 10 FEB – “Guardare al futuro senza rancore, ma anche senza dimenticare“. È questo l’appello che lancia il ministro degli Esteri Antonio Tajani dal Quirinale dove si stanno svolgendo le celebrazioni per il Giorno del ricordo in onore delle vittime delle foibe. Tajani, nel suo intervento, ricorda “lo strazio delle molte donne” che sul confine orientale persero la vita e subirono violenze senza che ora se ne ricordi neanche il nome.

Cita le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle precedenti commemorazioni della tragedia delle foibe e ricorda anche le vittime che ci furono tra le forze dell’ordine. Dai 700 carabinieri, al camion pieno di finanzieri che arrestati dai partigiani titini non fecero più ritorno in Italia. Tajani ricorda che anche per questo alla Guardia di Finanza venne data la medaglia d’oro. Il ministro parla anche dei poliziotti finiti nelle foibe perché accusati del “solo crimine di essere italiani”.

E cita il caso di Sebastiano Costanzo anche lui ucciso e poi gettato in una foiba profondissima. Tajani parla anche di Norma Cossetto “violentata, seviziata e uccisa”. “Continuò così la sparizione della nostra gente – aggiunge Tajani – e per molti anni è stata dimenticata”. Ora però si deve tornare a parlarne, grazie alla legge istitutiva del Giorno del Ricordo, ma per pensare ad un futuro “di pace” animato da una “memoria condivisa”. E a questo proposito dichiara che Basovizza deve essere considerato “un simbolo per un futuro comune di pace”. E va in questa direzione anche la scelta di far diventare Gorizia e Nova Gorica capitali della Cultura. Tajani parla dell’Unione europea come di “una storia di successo” anche perché “la pace non è data una volta per tutte” come dimostra la guerra in Ucraina. Per la cui difesa si è mossa l’intera Europa. (ANSA).