CONEGLIANO – Il compagno è rientrato a tarda sera, pensando di riabbracciarla. Invece l’ha trovata esanime. Per Marta Ferretto, 45 anni, ormai non c’era più niente da fare. Le cause della morte restano da chiarire: la salma è a disposizione del magistrato che deciderà se disporre o meno l’autopsia. Dall’esame esterno non risultano segni di violenza per cui è stato escluso fin da subito il coinvolgimento di altre persone. Saranno eventuali accertamenti a chiarire se si è trattato di un malore improvviso o di una morte accidentale. Per famigliari, amici e colleghi queste sono ore di angoscia: la scomparsa di Marta è stata un colpo durissimo per tutti.
Dipendente della Zoppas Industries nel settore del marketing, la 45enne abitava con il compagno Ivan, ancora sotto choc. Marta era nata in Iran, dove la famiglia si era trasferita per seguire papà Dino, dipendente dell’Eni. Per un periodo aveva vissuto a Dubai e durante gli anni dell’università aveva fatto esperienze all’estero. «La passione per i viaggi ce l’aveva nel Dna, l’ho seguita in tante avventure – ricorda Federica, una sua carissima amica -. Era una persona splendida: sempre disponibile ma al tempo stesso riservata. Non le piaceva raccontare troppo della sua vita privata».
Marta passava volentieri il tempo libero in compagnia degli amici, meglio ancora se attorno a un tavolo per gustare un buon piatto o per un partita a burraco. «La scomparsa del papà, avvenuta prima della pandemia , l’aveva messa a dura prova perché era venuto a mancare il perno dell’intera famiglia – prosegue Federica con un nodo alla gola -. Non era stato un periodo facile ma adesso si stava risollevando. Non riesco a credere che non ci sia più».
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