Alcuni dirigenti della compagnia petrolifera Shell sono stati citati in giudizio per la loro strategia in merito al cambiamento climatico che, secondo i ricorrenti, sarebbe inadeguata e metterebbe a rischio l’azienda. Come riporta il quotidiano “The Guardian”, gli avvocati del gruppo ambientalista ClientEarth hanno intentato causa contro undici dirigenti di Shell presso l’Alta Corte d’Inghilterra ai sensi dello Uk Companies Act. Si tratta del primo caso giudiziario al mondo che cerca di ritenere responsabili dei dirigenti aziendali per non aver preparato adeguatamente la loro azienda alla transizione verso l’obiettivo zero emissioni di CO2.
Shell ha recentemente annunciato un profitto annuo record di 40 miliardi di dollari (circa 37 miliardi di euro) per il 2022, guidato dagli alti prezzi dell’energia derivanti dalla guerra della Russia in Ucraina. Tuttavia, con l’aumento dell’attenzione verso la crisi climatica, l’azienda sta affrontando recenti sfide legali e normative. Queste includono un ordinanza di un tribunale olandese per ridurre le emissioni di petrolio e gas del 45 per cento entro il 2030 e una dichiarazione secondo cui Shell starebbe investendo meno in energia rinnovabile di quanto effettivamente dichiarato. (www.agenzianova.com)
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