Stupra una ragazzina nel centro Caritas e la filma, gambiano a processo

violenza sulle donne

(www.ilgiornale.it) – Avrebbe costretto a più riprese una ragazzina minorenne a consumare rapporti sessuali con lui, per quanto la giovane non fosse consenziente. E proprio nelle scorse ore è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale. Protagonista della vicenda che arriva dall’Umbria è un ragazzo di 26 anni originario del Gambia, accusato di aver stuprato una ragazza di 17 anni all’interno della sua stanza nella Caritas di Todi. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, i fatti risalirebbero quasi quattro anni fa (nell’autunno del 2019, per la precisione) nella struttura di accoglienza situata nella cittadina umbra.

Stando a quanto ricostruito dalla procura di Perugia, lo straniero avrebbe abusato sessualmente della ragazzina in almeno cinque occasioni: l’avrebbe in primis condotta presso l’alloggio del quale lui poteva usufruire. E poi l’avrebbe costretta con la forza ad avere rapporti sessuali senza il suo consenso, bloccandola sul letto. In un’occasione, avrebbe anche filmato la prestazione sessuale con lo smartphone.

L’extracomunitario risulterebbe indagato anche per pornografia minorile, in quanto è stato accusato anche di aver divulgato il video in questione. La storia è emersa a qualche mese dagli avvenimenti perché la vittima ha trovato solo in un secondo momento il coraggio di denunciare quel che aveva subìto: quando la situazione si è fatta decisamente insostenibile, la diciassettenne si è recata presso i carabinieri di Todi e ha fornito la propria versione. E le indagini condotte dai militari dell’Arma hanno condotto ad individuare proprio nel ventiseienne il principale indiziato. “Mi è saltato letteralmente addosso sdraiandomi con forza sul suo letto e mi ha costretto ad avere un rapporto con lui – la testimonianza della diretta interessata a proposito del presunto stupro, riportata dal quotidiano Il Messaggero – cercavo di sfuggire e di allontanarlo ma lui ha insistito talmente tanto che io ho ceduto”.

Nel mirino delle forze dell’ordine era finito anche un uomo di 47 anni, accusato non di stupro ma di pornografia minorile: a differenza dell’altro imputato, avrebbe avuto rapporti sessuali consenzienti con la giovane. Solo che, dopo la decisione di quest’ultima di troncare la relazione, avrebbe minacciato di divulgare ai suoi familiari, per ritorsione, i video pornografici che avevano girato insieme. Ed avrebbe parzialmente attuato le minacce, diffondendo parte del materiale. Per questa ragione è stato quindi condannato pochi giorni fa ad un anno e quattro mesi di reclusione. Per quel che concerne invece il cittadino straniero, il processo inizierà il prossimo maggio davanti al tribunale collegiale del capoluogo umbro.