Palermo – Si sente male perché in classe c’è troppo freddo e i riscaldamenti non vengono accesi a causa di un guasto. Quando l’ambulanza arriva a scuola, all’istituto Emanuela Loi, a Palermo, i sanitari del 118 trovano una bambina in ipotermia. La piccola, che frequenta la quinta elementare, martedì scorso ha iniziato a tremare e a sentire le gambe intorpidirsi, fino al malore che ha fatto subito scattare i soccorsi da parte dell’insegnante. Così all’uscita dalla scuola, in via Dogali, è subito scattata la protesta dei genitori.
L’impianto di riscaldamento è andato in tilt per colpa di una perdita nelle fognature. L’intervento per la riattivazione adesso è urgentissimo. Bisogna riparare il tubo di scarico che si trova tra il piano di fondazione e il solaio al piano terra, uno spazio difficilmente accessibile per questioni igienico-sanitarie. Lì il ristagno di acque nere maleodoranti ha trasformato i locali in un ricettacolo di mosche, scarafaggi e zanzare.
Quanto accaduto viene raccontato in una circolare emanata dalla preside Rosaria Corona: “Una bambina della classe quinta, a seguito di malore ed evidente tremore e intorpidimento delle gambe durante il normale svolgimento delle attività didattiche, è stata condotta in ospedale dagli operatori del 118, tempestivamente chiamati, e il genitore riferisce che i medici abbiano appurato che si sia trattato di ipotermia”. L’impianto di riscaldamento è inutilizzabile, perché disattivato dopo il sopralluogo di Amg gas. “Questo mette in grave pericolo la salute degli studenti e delle studentesse che in queste giornate invernali sono costretti a trascorrere ore a scuola con temperature non adeguate – si legge ancora nella circolare della dirigente scolastica -. C’è il rischio, inoltre, che la costante fuoriuscita di acqua possa irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell’edificio”.
Persino il prefetto a luglio e a ottobre ha sollecitato l’amministrazione al ripristino dell’impianto. “Ma nessun intervento è stato realizzato” precisa la preside. “Il Coime, a seguito di sopralluogo, ha più volte comunicato che è impossibilitato ad effettuare l’intervento richiesto trattandosi di intervento su locale confinato – ha puntualizzato -. Per via della difficoltà nella perlustrazione, è impossibile fare un preventivo. Dunque i relativi costi dell’intervento di riparazione non sono noti e resta inteso che sono da ribaltare completamente al Comune di Palermo”.
A tutto ciò si aggiunge il rispetto dei protocolli anti-covid. “L’applicazione di prevenzione per il contenimento del contagio del virus sta rendendo le temperature all’interno degli ambienti scolastici ancora più rigide – conclude la preside – sollevando le preoccupazioni e il malcontento delle famiglie che si rifiutano di far frequentare i figli. Se il Comune non interverrà, sarò costretta a chiudere il plesso, con aule e uffici amministrativi”.
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