Leopard 2 a Kiev, Batacchi: “non faranno la differenza”

carri armati Leopard 2

Batacchi: “I Leopard non faranno la differenza”
Il via libera “ai Leopard 2 potrà anche venire, anzi forse tra qualche settimana verrà, ma il problema è un altro, che il via libera sarà probabilmente condizionato a numeri inadeguati. E 50, 70 anche 80 Leopard, non credo che Berlino ne autorizzerà di più, non faranno la differenza. Kiev ne ha chiesti almeno 300 e se i numeri saranno quattro volte inferiori alle attese saremo daccapo in una dura guerra di attrito che macina risorse e uomini e che allo stato non vede prospettive di soluzione”.

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Lo dice in un’intervista a Qn l’analista Piero Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa. L’invio di altre armi italiane è “un contributo significativo nell’ambito delle nostre possibilità e che va aggiunto alla presenza di nostri contingenti nei paesi dell’Europa dell’Est” aggiunge . Comunque “la guerra di frizione proseguirà con grandi perdite per entrambi gli eserciti. In questi ultimi mesi gli ucraini hanno performato bene grazie al supporto logistico e informativo degli americani, al fatto che sul campo di battaglia avevano molti più effettivi e perché le loro forze armate sono state comandate meglio ed erano molto più motivate”. Ma con la mobilitazione decisa da Putin i numeri sul campo si sono riequilibrati – sottolinea Batacchi – e i russi hanno imparato o gestire meglio i loro uomini, concentrandoli in una area meno vasta, e così a far funzionare la loro logistica. Temo che la guerra continuerà per molti mesi senza avanzate decisive”.