Tutti a piedi. Il comune di Milano ha invitato, davvero, i propri cittadini a limitare al minimo possibile l’uso dell’ascensore in favore di una ben più salutare “passeggiata” per le scale. L’invito è uno dei quattro consigli della nuova campagna di sensibilizzazione civica, “Per te, per Milano”, lanciata da palazzo Marino per tenere alta l’attenzione sui temi ambientali. Semplice il messaggio: “Provare a non utilizzare l’ascensore quando si può, permette di fare esercizio fisico, risparmiare energia elettrica e quindi ridurre le spese e diminuire le emissioni di C02”.
Se gli altri tre – “usa lampadine led”, “usa i mezzi pubblici” e “regola il riscaldamento a 19°” – sono passati abbastanza sotto silenzio, il suggerimento sulle scale ha invece suscitato ilarità. E anche qualche commento negativo dentro la stessa maggioranza. In tanti, infatti, hanno visto nella comunicazione – gestita da un’agenzia esterna – qualche traccia di “fiera dell’ovvio”, per nulla in grado di impattare effettivamente sulle abitudini dei cittadini, che anzi sui social hanno ricordato a palazzo Marino le sue colpe, presunte o reali che siano.
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E così, nonostante i buoni propositi e il file nobile,la campagna non sembra aver fatto breccia nel cuore dei milanesi. “Carina, la prossima potrà essere un suggerimento contro la caduta dei capelli”, il commento abbastanza sarcastico di Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde in consiglio comunale, dove siede dalla stessa parte del sindaco Beppe Sala. E gli utenti Faceboook non sono più teneri. “Ditemi che è uno scherzo”, chiede una donna, a cui fa da eco un uomo che “spero sia un fake”.
“Il grande contributo al piano clima delle casalinghe se salgono le scale a piedi coi sacchi della spesa”, ironizza un’altra milanese. “La prossima volta consiglierà di spegnere la luce quando si esce da una stanza”, rincara la dose qualcun altro rivolgendosi al sindaco Sala. E in tanti hanno poi indirettamente chiesto proprio al sindaco di far chiudere le porte ai negozi, di controllare luci e temperature all’interno dei palazzi dell’amministrazione, rigirando a lui altri suggerimenti insomma. Qualcun altro, con la mente rivolta al mercato immobiliare meneghino, l’ha chiusa così: “Peccato che non ci sono case a Milano”.
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