“operare affinché i cambiamenti climatici non portino a penurie negli approvvigionamenti di acqua e nella produzione alimentare”
Roma, 18 gen. (askanews) – Una deriva protezionistica “su vasta scala costerebbe al mondo 7.000 miliardi di dollari: non ce lo possiamo permettere”. E’ l’allarme lanciato dalla direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva durante un panel al World Economic Forum, a Davos. Secondo Georgieva è giusto e necessario “migliorare l’affidabilità delle catene di approvvigionamento globali. La sicurezza degli approvvigionamenti è importante, ma non spingendola al punto che ci renda più poveri”
“Abbiamo uno studio che spiega che se stiamo attenti ci adattiamo a questa sicurezza sugli approvvigionamenti, ci costerebbe solo lo 0,6% del Pil. Ma se non stiamo attenti, se viriamo al protezionismo su vasta scala ci costerebbe 7% del Pil globale, 7.000 miliardi di dollari: non ce lo possiamo permettere”. Più in generale “dobbiamo aumentare il benessere della persone rafforzando la crescita economica”, ha aggiunto. E operare affinché i cambiamenti climatici non portino a penurie negli approvvigionamenti di acqua e nella produzione alimentare.
► Il Nobel Rubbia smonta la bufala dei cambiamenti climatici► Clima, prof. Franco Prodi: “siamo di fronte a un abbaglio mondiale”
► Dossier sulla frode genocida del ”Green New Deal”
► L'astrofisico Corbyn: il clima cambia da sempre e l’uomo non c’entra
► Documentario – La Grande Truffa del Riscaldamento Globale
► Riscaldamento globale: anatomia di una TRUFFA
► Finanziamenti per combattere i cambiamenti climatici transitano attraverso ”paradisi fiscali” facendo poi perdere ogni traccia