Auto cinesi invadono mercato UE, Stellantis: in fumo migliaia di posti di lavoro

in fumo migliaia di posti di lavoro

In occasione del Consumer Electronic Show di Las Vegas il Ceo di Stellantis Carlos Tavares ha rilasciato alcune dichiarazioni sul tema della crescente concorrenza tra l’industria automobilistica europea e quella cinese. Il tono dell’amministratore delegato della holding nata dalla fusione di Fiat Chrysler Automobiles e PSA, è abbastanza preoccupato e invoca risposte adeguate da parte dell’Unione europea per evitare quello che diventerebbe a tutti gli effetti un “duro scontro”.

Come le auto elettriche cinesi stanno invadendo l’Europa

Secondo quanto dichiarato dal dirigente del gruppo al portale tedesco Autowoche, l’industria automotive europea potrebbe vedersi costretta a ridurre drasticamente i volumi di produzione a fronte della crescente concorrenza cinese che si sta espendendo nel Vecchio Continente con veicoli competitivi e dai prezzi aggressivi. Il riferimento è soprattutto al mercato delle auto elettriche, in cui marchi cinesi come Saic, Byd, Zeekr e Nio, stanno conquistando le preferenze degli acquirenti europei in virtù di un rapporto prezzo-qualità incomparabile rispetto alle rivali europee.

“La differenza di prezzo tra i veicoli europei e quelli cinesi è significativa – ha detto Tavares -. Se le cose non dovessero cambiare i clienti europei di fascia media si orienteranno sempre di più verso i modelli cinesi. Il potere d’acquisto di molte persone in Europa infatti sta notevolmente diminuendo”.
L’appello di Tavares alla classe politica europea è motivato principalmente dal fatto che le direttive comunitarie in tema di riduzione delle emissioni (stop alla vendita di motori termici a benzina e diesel dal 2035) non sembrano di certo rendere le cose più semplici per i costruttori automobilistici.

Le normative europee fanno sì che il costo delle automobili elettriche costruite in Europa sia di circa il 40% più alto rispetto alle concorrenti cinesi – ha aggiunto -. Se l’Unione europea non prende provvedimenti si profilerà la stesso scenario già verificatosi con l’industria europea dei pannelli solari”.
A detta di Tavares si possono prendere due strade. “Se si decide di mantenere aperto il mercato europeo, non abbiamo scelta: dobbiamo combattere l’industria cinese direttamente. E questo è un problema che riguarda l’intera filiera automotive”.


Senza troppi giri di parole, il Ceo di Stellantis paventa uno scenario in cui potrebbero andare in fumo migliaia di posti di lavoro. In assenza di interventi l’industria potrebbe essere costretta a “decisioni impopolari come una massiccia riduzione della capacità produttiva e la delocalizzazione delle fabbriche in aree più convenienti”.


Tra Europa e Usa intesa a metà sugli incentivi alle auto elettriche

L’altra via è quella di intraprendere una riconversione industriale a livello europeo, per rivitalizzare la catena produttiva. Questo però, è un processo che a detta di Tavares “richiede politiche commerciali diverse” e per cui “c’è ancora tanto da fare”. Questo tipo di decisioni, infatti, si scontrerebbe con gli interessi economici in Cina di alcuni Paesi membri come la Germania, che non vedrebbe per nulla di buon occhio l’introduzioni di limitazioni al colosso asiatico. “La sfida è trovare la quadratura del cerchio – conclude Tavares – ma se nel contesto attuale non si farà nulla nell’Unione europea, ci sarà una lotta terribile”.
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