Il Qatar-gate ormai ha travolto il Parlamento europeo. Lo scandalo si sta allargando sempre di più e adesso la Procura belga ha chiesto di accelerare l’iter per togliere l’immunità a due politici di spicco coinvolti nella maxi-inchiesta, si tratta di Andrea Cozzolino del Pd e di Marc Tarabella del partito socialista. Per i dem la questione legata a Cozzolino – si legge sul Giornale – adesso diventa un vero problema.
Perché se da Antonio Panzeri, in carcere ormai da quasi un mese, il Pd poteva in qualche modo prendere le distanze («in fondo si tratta di un ex deputato che ha lasciato da tempo il partito»), e se gli altri big investiti dallo scandalo, come la greca Eva Kaili e il belga Marc Tarabella, militano in partiti cugini, Cozzolino è targato 100% Pd. E nella richiesta della Procura belga di revocare la sua immunità di parlamentare europeo ci sono dettagli sconcertanti, accertati dai servizi segreti belgi prima di passare l’incartamento alla Procura ordinaria.
Cozzolino – dicono le carte e lo riporta Il Giornale -, era «in stretto contatto» con un dirigente degli 007 marocchini e avrebbe addirittura «preso ordini» dall’ambasciatore di Rabat in Polonia. A peggiorare la situazione per gli S&D ci sono le novità arrivate ieri sul conto di Eva Kaili. Per la ormai ex vicepresidente del Parlamento europeo, finita in galera perchè sorpresa in flagrante con i sacchi dei soldi, ci sono novità importanti. Dalla Grecia arriva una rivelazione che, se confermata, getterebbe una luce diversa non solo sulla Kaili ma sull’intero Qatar-gate. Una richiesta di collaborazione è stata inviata a Panama dal presidente dell’autorità antiriciclaggio greca, per individuare conti alimentati da bonifici riconducibili alla Kaili o al suo entourage. Secondo la stampa locale, l’importo totale si aggirerebbe intorno ai venti milioni di euro. affaritaliani.it