Un video che lo riprende mentre arriva alla stazione Termini a bordo di un bus. Poi il filmato diffuso sui social dell’accoltellamento. E, ancora, uno zaino rosso con simboli ebraici. Sono questi i tre elementi sui quali la polizia di Stato sta lavorando inisieme alla Procura per far luce sul caso della ragazza israeliana di 24 anni ferita allo scalo ferroviario principale di Roma. L’aggressore, secondo quanto si apprende, nel frattempo è stato identificato.
Si tratta di un ragazzo origini polacche di 25 anni. Il giovane è attualmente ricercato per l’accusa di tentato omicidio. Il lavoro di chi indaga è stato agevolato proprio dalle immagini video.
La giovane vittima, che vive a Tel Aviv ed era arrivata nella Capitale per passare il Capodanno, resta in gravi condizioni al policlinico Umberto I, ma è vigile e non sarebbe in pericolo di vita. Ieri ha ricevuto anche la visita dei famigliari e del fidanzato.L’accoltellamento, al momento, viene trattato dai pm come un episodio di criminalità messo in atto forse da uno squilibrato, anche se tutte le piste restano aperte. Soprattutto alla luce di una dinamica che non sembra compatibile con un tentativo di rapina.
Il punto sulle indagini: i video
Sono ancora molti gli aspetti da chiarire, a cominciare dal video pubblicato ieri su un profilo Facebook e carpito forse da una sala controllo in cui sono riprese con un cellulare le immagini delle telecamere a circuito chiuso che hanno immortalato, intorno alle 21:45, le drammatiche fasi dell’accoltellamento. Com’è stato possibile che quei frame finissero sui social?
Si tratta di due filmati identici di 22 e 24 secondi e sembrano realizzati con un cellulare che riprende le immagini delle telecamere di sorveglianza. Alla stazione ci sono due sale di sorveglianza. Una è delle ferrovie dello Stato, l’altra della polizia ferroviaria. Poi ci sono le immagini video delle telecamere di Termini.
Alle 21:30, ossia 15 minuti prima dell’agguato si vede un uomo con il cappello e una busta blu – lo stesso “outfit” dell’aggressore – scendere da un autobus. Secondo quanto appreso, chi indaga, ha già acquisito le immagini di quel mezzo pubblico per ricostruire l’esatta identità del sospettato e vede se si tratti della stessa persona che ha accoltellato la ragazza israeliana. Video utili proprio per l’identificazione.
Lo zaino
Altro elemento chiaro è che non c’è stata nessuna rapina. E allora perché c’è stata la violenza? Chi indaga al momento non esclude l’ipotesi razziale. La ragazza, infatti, aveva uno zaino rosso e una borsa con scritte in caratteri ebraici. Tre i fendenti sferrati a freddo che hanno centrato la vittima a poca distanza da una biglietteria automatica dove la ragazza stava acquistando un tagliando per il treno che porta all’aeroporto di Fiumicino per raggiungere il volo che lunedì l’avrebbe dovuta riportare in Israele.
L’aggressione si è consumata in una ventina di secondi. L’uomo si è avvicinato alla vittima camminando lentamente, come si vede in un video. Con la mano destra ha cercato l’arma in un sacco azzurro che aveva con sé. Quindi la sequenza choc. Dopo il raid violento l’uomo ripone il coltello e scappa via. La ragazza barcolla e cade a terra: “Non so chi sia, non conosco chi mi ha aggredito”, ha detto la turista ai soccorritori prima di essere trasferita al policlinico Umberto I.
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