Costretti (letteralmente) ad entrare nel proprio bagno di casa con l’ombrello. Non a causa di una “semplice” perdita d’acqua, perché quello che viene giù proviene proprio dalle fogne. Clara Tomassetti e Franco Lucatelli, rispettivamente di 65 e 85 anni, vivono da sempre in questo alloggio popolare, di proprietà del comune di Roma nel quartiere di Villa Gordiani, ma sono ormai disperati.
La puzza si sente in tutta casa, la muffa è passata anche nella parete della camera da letto che confina con il bagno: “Io sono invalida, ho diverse patologie tra cui l’asma – spiega Clara -. Abbiamo fatto numerose segnalazioni, poi i tecnici sono venuti e pare che il problema sia nella colonna, quindi non posso provvedere da sola ai lavori. E’ passato ormai più di un mese e non si son più visti, mentre la perdita è sempre più grande”.
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Clara è conosciuta da tutti in zona come ‘nonna Clara’ per il suo lavoro che fa con le famiglie in difficoltà ed i bambini, non solo di Villa Gordiani. Sembra assurdo, ma il suo timore è che questo grave problema passi anche alla stanza trasformata in magazzino, con i giocattoli e il cibo che lei ciclicamente raccoglie per poi donarlo a chi ne ha bisogno: “Non possiamo stare così, non è giusto – sottolinea Clara -, ci trattano come delle bestie”.
Ma i problemi non si fermano qui, in questo appartamento. Perché la sutuazione della rete fognaria è ben nota a chi vive in questo quartiere. Via Buie d’Istria è ormai chiusa da anni a causa di due scavi: “Lavori mai terminati, rimasti così con le buche mai ripristinate – spiega Pino Valentini, storico abitante e membro del comitato di quartiere -. Pericoloso e porta degrado, oltre al disagio di dover avere una via chiusa. Ma quello che fa arrabbiare di più è il rimpallo di responsabilità tra Comune e Acea”.
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