Ong, nave MsF sfida il governo: “Hanno deviato la rotta”

Nave Medici senza Frontiere chiede porto sicuro

Ha soccorso 85 migranti in due differenti operazioni, poi ha ricevuto dalle autorità italiane l’indicazione del “porto sicuro” di Taranto. Nel frattempo ha intercettato un sos di “Alarm phone”, una linea di emergenza per migranti in difficoltà, che segnalava la presenza di 170 naufraghi in mezzo al mare. Non li ha rintracciati, ma la deviazione dalla rotta configura una violazione delle nuove regole che vietano alle Ong i soccorsi multipli.

La Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere, è diventata così la prima imbarcazione di un’organizzazione umanitaria ad aver operato un salvataggio dopo la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del cosiddetto decreto sulle Ong e ora rischia una multa di 50mila euro e la confisca del mezzo.

Il nuovo codice di condotta sulle attività di salvataggio stabilisce infatti di dover chiedere subito un porto sicuro senza sostare ulteriormente in mare dopo un soccorso e far formalizzare la richiesta di asilo da parte dei profughi già sulla nave. Cosa che Msf non ha fatto. Precisa all’Afp l’addetto stampa di Msf Maurizio Debanne:

Riguardo alla necessità di chiedere di formalizzare la domanda di asilo alle persone a bordo della nave, preferiamo vedere il testo finale del decreto per poterci esprimere e valutare il da farsi”. Quanto al soccorso dei naufraghi Mfs tira dritto, nonostante la nuova legge: “Ci stiamo dirigendo verso un’imbarcazione in pericolo, per aiutare ma temiamo problemi con le autorità italiane per la nuova legge”. L’arrivo della Geo Barents a Taranto è previsto per oggi.
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