Sanità, 2 anni in lista d’attesa: 5 milioni di italiani rinunciano alle cure

tagli alla sanità

Sanità, un anno per un’ecografia e due per una mammografia. Il governo è impegnato in una corsa contro il tempo per far approvare la manovra ed evitare l’esercizio provvisorio. Tra i fondi stanziati dall’esecutivo Meloni non c’è molto per la Sanità così come per tanti altri settori, la maggior parte delle risorse è stata destinata a soluzioni contro il caro-bollette per famiglie e imprese. Ma la situazione negli ospedali e negli ambulatori – si legge sulla Stampa – è davvero drammatica. Lo certificano i numeri, con moltissimi parametri in peggioramento. L’Italia spende meno della media europea per i servizi sanitari e le conseguenze sono queste.

Con quasi 100 milioni di visite ambulatoriali saltate durante il Covid e in parte da recuperare, un milione e 774mila ricoveri in meno rispetto all’era pre-pandemica, le liste d’attesa si allungano all’infinito. Tanto che una recente indagine di Cittadinanzattiva denuncia che il 71% degli assistiti si è trovato ad attendere oltre i limiti stabiliti dalla normativa nazionale. Il 53% dei casi ha riguardato gli interventi chirurgici e gli esami diagnostici, il 51% le visite di controllo. Cosi si arrivano ad attendere fino a due anni per una mammografia, circa un anno per una ecografia, una tac o un intervento ortopedico.

Perché – prosegue La Stampa – ad aggravare la situazione negli ospedali, già sguarniti di letti e personale, c’è la fuga di medici e infermieri verso il privato. Al quale, si rivolgono sempre più anche gli assistiti. Quando possono permetterselo. Perché, come rivela l’Istat, tanti rinunciano del tutto alle cure. Erano 3,1 milioni nel 2019, sono saliti a 4,8 l’anno successivo per arrivare a 5,6 lo scorso anno. Le proiezioni sui dati Agenas dicono che entro il 2027 andranno in pensione 41mila tra medici di famiglia e ospedalieri, che diventano 50mila se si considerano anche gli ambulatoriali. A questo si aggiungono gli 8mila camici bianchi che secondo il sindacato Anaao dal 2019 al 2021, stanchi di fare gli eroi, si sono licenziati. Magari per andarsene all’estero dove gli stipendi sono più alti e le condizioni di lavoro migliori. (affaritaliani.it)