Un nuovo codice per le Ong che effettuano salvataggi nel Mediterraneo, poi anche misure di prevenzione più stringenti contro la violenza sulle donne e per il contrasto alle baby gang. Sono almeno tre gli assi su cui lavora il governo e che potrebbero portare a uno o più decreti sicurezza. Una riunione operativa si è svolta martedì tra gli uffici legislativi dei ministeri dell’Interno, Giustizia, Lavoro, Infrastrutture, Esteri e di Palazzo Chigi.
Il Consiglio dei ministri potrebbe esaminare prima la parte sull’immigrazione. La bozza è ancora aperta, come spiegano diverse fonti di governo, il perimetro e la tempistica non sono ancora definiti. Il Cdm non è ancora convocato ma dovrebbe tenersi nel tardo pomeriggio di mercoledì dopo la fiducia sul decreto Rave.
La stretta sulle Ong
Alla festa per il decennale di Fratelli d’Italia, il ministro dell’Intero Matteo Piantedosi aveva annunciato un “codice di condotta” per le Ong con “sanzioni più efficaci rispetto a quelle vigenti, che sono state depotenziate dal legislatore al punto che basta la visita di un medico a bordo per annullare l’azione del governo”. L’ipotesi su cui lavora il Viminale è che le organizzazioni umanitarie possano compiere un unico salvataggio, informando immediatamente le autorità e chiedendo l’approdo in un porto sicuro. Per rendere effettiva questa disposizione sarebbero anche vietati i trasbordi tra un’imbarcazione e l’altra. Ai migranti a bordo dovrà poi essere chiesto se intendano presentare domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsene carico. A fronte di queste disposizioni stringenti sono anche previste sanzioni e sequestri amministrativi. tgcom24.mediaset.it
LEGGI ANCHE
► Migranti, comandante italiano contattato da una Ong: “Volevano pagarmi su un conto alle Seychelles. Dietro alle Ong c’è un mondo pazzesco”
► Boldrini: “le Ong sono il braccio operativo dell’ONU”
► Nessuna “ricerca e soccorso”, le carte segrete: le Ong sanno già dove andare a prelevare i migranti
► “Vi spiego gli accordi tra Ong e scafisti”, i racconti dei migranti.
Nessuna ricerca in mare, nessun “salvataggio”, tutto programmato