Emilia Romagna, i compensi a medici e farmacisti vaccinatori

vaccino

di Gianni Galeottiwww.lapressa.it – ‘L’effettuazione della vaccinazione da parte dei medici di assistenza primaria è remunerata, per le attività regolarmente rendicontate, con quota pari a 13,20 euro/vaccinazione, a riconoscimento degli oneri in modo particolare per le spese sostenute per l’attività di allestimento e di supporto organizzativo, amministrativo ed assistenziale. Viene demandato agli Accordi Locali l’organizzazione e il compenso (non inferiore a 60 euro/ora) in sedi diverse degli studi medici dei Medici di medicina Generale. Per i pazienti vaccinati a domicilio e già inseriti in Assistenza Domiciliare Integrata e Assistenza Domiciliare Programmata, la quota è rispettivamente di 30 e 25 euro ai quali vanno aggiunti, in entrambi i casi, 7,50 euro di quota regionale per ogni paziente vaccinato. Oppure 25 euro e 7,50 euro di contributo regionale per tutti i pazienti vaccinati a domicilio’.

E’ la remunerazione dei medici di medicina generale attivati per effettuare vaccinazioni Covid nei loro ambulatori durante l’autunno, stabilita da apposita convenzione regionale. Remunerazione inferiore per la stessa somministrazione di vaccino Covid, per i farmacisti. A loro, sempre da specifica convenzione regionale, spettano 10,40 euro per ogni dose di vaccino somministrata.

Cifre che abbiamo pubblicato, anche in risposta a diverse richieste avanzate dai lettori, che emergono dagli atti delle Regione Emilia-Romagna dai quali emergono alcune curiosità. La prima: nella convenzione regionale con i medici di medicina generale coinvolti nella vaccinazione Covid viene specificato che i medici stessi chiamati a promuovere e a somministrare il vaccino possono operare anche se non vaccinati in quanto esentati dalla vaccinazione per motivi di salute.

La seconda: pur rimandando al sito dell’Ausl per leggere e scaricare il consenso informato della vaccinazione Covid, viene specificato che i medici non sono tenuti a considerare il possesso di consenso informato per i soggetti che hanno già ricevuto almeno una dose di vaccino perché vale quello già presentato la prima volta, alla prima dose.

Testualmente, il paragrafo relativo specifica quanto segue: ‘per quanto riguarda la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, la manifestazione di consenso sottoscritto in occasione della somministrazione della prima dose è valida per tutto il ciclo vaccinale, comprensivo delle dosi successive che pertanto non è necessario ricompilare’

In sostanza, ci viene detto e viene detto ai medici, che avere firmato il consenso informato in occasione della prima dose viene considerato sufficiente per estendere il consenso stesso anche alla somministrazione delle dosi successive. Nonostante il fatto che il vaccino utilizzato per il ciclo primario ed il vaccino usato per le dosi di richiamo, più recente, sono diversi, ma soprattutto sono diverse le informazioni legate al consenso informato, e quindi il consenso stesso.