Il tampone pre-cenone “di sicuro se si deve andare da un anziano fragile, a mio avviso potrebbe essere utile farlo, nelle 48 ore o anche prima”. A dirlo è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene dell’università Statale di Milano, rispondendo ai dubbi di chi si prepara a incontrare i propri cari per la Vigilia di Natale.
“Sicuramente un effetto Natale sui contagi”, che potrebbe concretizzarsi in un nuovo rialzo delle infezioni respiratorie dopo le feste, “lo dobbiamo temere. Siamo tutti chi in viaggio, chi preso da baci e abbracci. È chiaro”, aggiunge Pregliasco, che il tampone pre-cenone “non è la soluzione del problema”. Da qui l’invito a prestare attenzione a eventuali spie di malessere. “Soprattutto se si è sintomatici – conclude Pregliasco – è meglio schivare la visita” ai familiari e amici “e posporre l’incontro”.
Cosa cambia rispetto al Natale 2021
Le indicazioni di Pregliasco sono molto più morbide rispetto quelle degli anni precedenti quando il Covid mordeva di più e aveva limitato la vita delle persone. Già lo scorso anno, i timori erano maggiori e le raccomandazioni degli esperti erano sicuramente più inflessibili. C’era chi sconsigliava le lunghe tavolate, i baci e gli abbracci, tenendo i bambini a distanza dai nonni. Altri consigliano prudenza, ricordando l’importanza della vaccinazione e della terza dose.
Per il 25 dicembre 2022 una novità è che nessuno ci dirà di non abbracciarci o baciarci come lo scorso anno quando, ad esempio, Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), invitava all’uso della mascherina: “Meglio poi indossare la mascherina e, quando possibile, mantenere sempre un certo distanziamento, soprattutto nei momenti di massimo festeggiamento. Se siamo cauti e accorti questo Natale riusciremo a festeggiarlo in famiglia”.
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