“Vi ricordate l’intercettazione ‘Abbiamo una banca’? Quella roba non era neanche agli atti”. Carlo Nordio, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, su La7, tira dritto come un Bulldozer sulla riforma della giustizia e la modifica, radicale, al sistema delle intercettazioni. E per farlo ricorda al Pd la bruttissima vicenda di Piero Fassino intercettato nel caso Unipol. Quelle parole pronunciate al telefono dall’allora segretario dei Ds a Giovanni Consorte avevano sì valenza politica, gettando una luce sinistra sugli intrecci tra sinistra e potere finanziario, ma semplicemente non sarebbero mai dovute finire sui giornali in quanto l’intercettazione era illegittima.
E’ l’esempio perfetto per quella che Nordio ha definito “macchina di delegittimazione dell’avversario”. Da qui l’appello ai dem: “Proprio perché quel sistema ha colpito anche loro, dovrebbero essere favorevoli alla mia riforma”.
“Non ho mai detto che vanno toccate le intercettazioni in tema di mafia e di terrorismo – sottolinea poi il ministro della Giustizia in studio a La7 -. Per gli altri reati, invece, esiste la possibilità di conciliare il diritto di cronaca con il diritto sancito dall’articolo 15 della Costituzione secondo cui il diritto alla segretezza delle conversazioni è inviolabile. Poi ci sono casi eccezionali che ne prevedono la vulnerabilità con l’ok dell’autorità giudiziaria”.
“Il trojan – prosegue il Guardasigilli, senza indugio alcuno – deve essere tolto, è un’arma incivile. Il trojan può essere usato come era all’inizio, e cioè in casi eccezionali di gravissima pericolosità nazionale, diciamo pure mafia e terrorismo. Per il resto no”. www.liberoquotidiano.it