Nuove rivelazioni sullo scandalo che ha colpito il parlamento europeo denominato Qatar-gate. Dopo giorni di silenzio, adesso comincia a parlare uno dei principali indagati: Antonio Panzeri. L’ex eurodeputato ha deciso di collaborare con i pm belgi. Un accordo – si legge su Repubblica – per evitare risoluzioni contrarie. È questo in sostanza quanto affermato da Panzeri. L’ex sindacalista bergamasco ha parzialmente ammesso alcune delle accuse che gli vengono mosse dagli investigatori di Bruxelles. Le mazzette di denaro trovate a casa sua in Belgio, erano ordinate sotto il letto e dentro l’armadio: 700mila euro in contanti divisi in sette pacchi. Quei soldi sono rimasti lì per almeno 7 mesi.
Panzeri si è dichiarato inoltre pronto a collaborare e ha fornito delle informazioni su altri eurodeputati: primo fra tutti Francesco Cozzolino, del Pd, ovvero la persona che avrebbe preso il suo posto nelle poltrone chiave per gli interessi di Qatar e Marocco in seno all’Europarlamento.
Panzeri – prosegue Repubblica – avrebbe poi chiamato in causa l’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella («è andato in Qatar») e fatto delle dichiarazioni anche su Maria Arena, pure lei tra i banchi dei socialdemocratici e molto vicina a Panzeri: “So che è andata una volta in Qatar e che ha ricevuto un regalo». E ieri il giudice per le indagini preliminari di Aosta ha emesso un decreto di sequestro preventivo per un appartamento a Cervinia: si tratta dell’alloggio acquistato nell’aprile scorso dalla Nakaz development sprl di Nicolò Figà-Talamanca, numero uno della ong “No Peace Without Justice”, ora ai domiciliari. Un acquisto da 215mila euro che si sospetta possa essere un’operazione di riciclaggio del denaro. (affaritaliani.it)