Francesco Rocca: “non nascondo che spacciavo eroina. Ma era 38 anni fa”

Francesco Rocca

Il centrodestra ha sciolto la riserva e indicato Francesco Rocca come suo candidato per le elezioni del Lazio del 12 febbraio prossimo. Bocciato per la terza volta Fabio Rampelli, che partiva favorito. “Lui è uno dei migliori politici che conosca. Non spetta a me – dice Rocca a La Stampa – dire perché alla fine la scelta sia ricaduta su di me”. Rocca, che si è appena dimesso dalla presidenza della Croce rossa per affrontare la campagna elettorale, racconta la sua storia personale e non nasconde le difficoltà.

Non posso e non voglio nascondere il mio passato. Ma sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità. Mia madre da lì a poco sarebbe morta per un cancro, ero molto sofferente e iniziai a usare gli stupefacenti. Vivevo ad Ostia, che non è proprio un ambiente tranquillo, e sono finito in un giro di amicizie sbagliate. Ma ho pagato il conto con la giustizia: mi sono fatto un anno agli arresti domiciliari e ho iniziato un proficuo percorso di recupero“.

“Ero stato coinvolto – prosegue Rocca a La Stampa – nello spaccio di eroina da parte di un clan di nigeriani. Ho subito una condanna a tre anni, uno l’ho passato ai domiciliari. Mentre ero rinchiuso in casa ho iniziato a studiare Legge e mi sono poi laureato in soli tre anni e mezzo. Appena tornato libero ho cominciato a impegnarmi nel volontariato con la Caritas. E da allora non ho mai smesso di essere in prima linea sul sociale”. Rocca svela anche il suo piano per il Lazio. “Il mio obiettivo è quello di migliorare la vita dei cittadini laziali, soprattutto sul fronte della mobilità e della sanità, che negli ultimi dieci anni è rimasta congelata. Voglio eliminare le lunghe liste d’attesa nel settore pubblico e diminuire gli intasamenti dei pronto soccorso e migliorare l’umanizzazione dei servizi”. www.affaritaliani.it