Qatargate, Kaili chiama in causa Borrell

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“sono stati Josep Borrell e il commissario Johannson i primi a interessarsi alla promozione della cooperazione con il Qatar. Secondo Kaili, “tutto era noto e aveva l’approvazione della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola”

(DI SAL. CAN. – Il Fatto Quotidiano) – Dopo una settimana da incubo, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul Qatar, ma si è ben guardato dal votare sul Marocco. Un emendamento in tal senso, infatti, è stato bocciato con il voto decisivo del gruppo del Ppe, dei liberali di Renew e di gran parte del gruppo socialista. A eccezione del Pd, che invece ha votato a favore.

Nel frattempo, la grande imputata dello scandalo Qatar, Eva Kaili, inizia a diffondere, tramite i suoi avvocati, la propria versione e le sue parole, stando a una ricostruzione del quotidiano spagnolo Indipendiente, potrebbero chiamare in causa l’Alto rappresentante della politica estera, Jospe Borrell.

La mozione di condanna del Qatar è stata approvata a Strasburgo con 541 voti a favore e 2 soli contrari. Esprime “sgomento e profonda preoccupazione” e “denuncia con la massima fermezza i presunti tentativi del Qatar di influenzare i deputati” sospendendo tutti i lavori relativi allo Stato del Golfo. Assume infine un impegno a regolare la presenza delle lobbies nel Parlamento europeo che però decide di non pronunciarsi sul caso del Marocco. L’emendamento di Manon Aubry, del gruppo di Left, che esprimeva “profonda preoccupazione per le accuse secondo cui anche il Marocco avrebbe tentato di influenzare i deputati è stato infatti respinto con 253 voti contrari e 238 favorevoli. A votare contro il gruppo del Ppe, i liberali di Renew, compreso l’italiano e italovivo Sandro Gozi e gran parte del gruppo di S&D. Il Pd stavolta ha votato a favore compatto.

Eva Kaili, intanto, nega di aver preso tangenti dal Qatar e sembra puntare il dito contro le responsabilità del suo compagno, e già assistente parlamentare di Antonio Panzeri, Francesco Giorgi. Poi, con un riferimento ai classici, assicura che non farà la fine “di Ifigenia”, la figlia di Agamennone sacrificata per propiziare la guerra di Troia. Ma soprattutto, afferma che sono stati Josep Borrell e il commissario Johannson i primi a interessarsi alla promozione della cooperazione con il Qatar. Secondo Kaili, tutto era noto e aveva l’approvazione della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.