(affaritaliani.it) – Lo scandalo che ha travolto il deputato di Sinistra Italiana e Verdi, Aboubakar Soumahoro, si sta allargando ancora di più. A finire nel registro degli indagati, per la truffa delle false cooperative, adesso c’è anche Liliane Murekatete. A Latina la compagna di Soumahoro, la madre e due fratelli sono accusati di frodi attraverso un paio di società fittizie. Migranti al freddo, senza cibo, luce e acqua mentre – si legge su Repubblica – i milioni di euro che il ministero dell’Interno spendeva per loro finivano in Ruanda dove un cognato del deputato Aboubakar Soumahoro gestisce attività di ristorazione e safari.
Di più: bonifici verso l’estero fatti facendo transitare il denaro sui conti di un’associazione che si sarebbe dovuta occupare di donne vittime di torture e violenze, mentre non sarebbe stata altro che uno schermo utilizzato per evadere le tasse. Sequestrati alla suocera altri 639mila € in contanti.
C’erano – riporta il Corriere – blatte e topi nelle strutture di accoglienza gestite dai familiari di Aboubakar Soumahoro, carenze igieniche e ospiti in sovrannumero. A leggere le carte dell’inchiesta della procura di Latina su Karibu e le altre società gestite da Marie Therese Mukamitsindo e dai suoi figli — inclusa la moglie di Aboubakar, Liliane Murekatete — balza agli occhi come lo scandalo non sia solo finanziario. il giudice: “Una spregiudicatezza criminale elevata di cui gli amministratori erano consapevoli”. Quel flusso di denaro transitato dallo Stato alle cooperative riconducibili alla famiglia di Mukamitsindo e finito altrove. Spesso senza pagare gli stipendi agli operatori.