Carriera alias, intervista a Jacopo Coghe

INTERVISTA A JACOPO COGHE

L’impegno per la libertà educativa delle famiglie è uno dei capisaldi dell’azione di Pro Vita & Famiglia, la onlus che da anni si batte in favore non solo della vita, ma anche – appunto – per la tutela della famiglia formata da un uomo e una donna e, di conseguenza, per difendere i bambini da un sempre più incisivo indottrinamento di stampo Lgbtqia+.

L’associazione da molti anni si occupa anche di denunciare le centinaia di progetti ispirati all’ideologia “gender” nelle scuole di ogni ordine e grado (anche con un corposo dossier in merito) e negli ultimi mesi sta conducendo una serrata battaglia per arginare le derive della cosiddetta Carriera Alias. Abbiamo intervistato in merito il portavoce di Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe.

Jacopo Coghe

Coghe, innanzitutto cosa è la Carriera Alias?

«E’ una procedura, proposta da associazioni e collettivi Lgbt, che viene adottata da alcune scuole – anche se tutto è partito qualche anno fa dalle università – per trattare alunni e studenti sulla base della loro “identità di genere” auto-percepita e non del sesso biologico maschile o femminile; nei registri, negli elenchi e sui documenti scolastici si sostituisce il nome anagrafi con quello scelto per la nuova identità di genere».

È legale tutto ciò?

«Non esistono fondamenti giuridici che consentano alle scuole di adottare la “carriera alias” per nominare gli alunni in base al genere scelto, diverso dal sesso biologico, adattando di conseguenza l’accesso a bagni e spogliatoi. I dati anagrafici possono essere modificati solo con apposita sentenza del Tribunale, rispettando una specifica procedura legale».

Sono necessarie certificazioni per attivare la Carriera Alias?
Per attivare la “carriera alias”, invece, le scuole non richiedono nessuna diagnosi clinica, ma solo un’autodichiarazione in cui si afferma che l’identità di genere è diversa dal sesso di nascita e si chiede solo di prenderne atto.

Esistono dei rischi per i ragazzi?

«L’adozione di questo tipo di regolamente potrebbe portare i ragazzi a pensare di “essere nati nel corpo sbagliato” e che sia giusto cambiare sesso o genere, senza però capire che si tratta di iter molto lunghi e delicati e soprattutto irreversibili che prevedono terapie ormonali e interventi chirurgici. Abbiamo, purtroppo, centinaia di casi che ci arrivano dall’estero, dove dopo anni di apertura indiscriminata alla transizione di genere ora ci sono i cosiddetti “detransitioner”, che vivono situazioni drammatiche perché pentiti della scelta fatta e ora non più in grado di tornare indietro».

Come vi state attivando?

«Qualche giorno fa abbiamo inoltrato oltre 150 diffide ad altrettante scuole che hanno adottato la Carriera Alias, chiedendo ai dirigenti scolastici di disapplicarla e annullarla. La nostra non è una battaglia ideologica, ma di civiltà e di legalità, ecco perché già molte scuole hanno dato un riscontro positivo alla nostra diffida».

Quante e cosa vi hanno risposto?

«Almeno una decina di scuole ci hanno risposto via pec di voler annullarla e altrettante di aver indetto un Consiglio di Istituto per discuterne e procedere alla disapplicazione. Questo in molte regioni d’Italia, già almeno la metà».

Cosa vi aspettate?

«Siamo fiduciosi che presidi e docenti aprano gli occhi e capiscano, una volta per tutte, che la Carriera Alias è dannosa, illegale e inutile perché non è la strada giusta – ma anzi, quella peggiore possibile – per stare accanto ai giovani fragili o che vivono momenti complessi. In più abbiamo chiesto un intervento diretto del ministro dell’Istruzione Valditara e anche su questo aspetto siamo fiduciosi che possa fare chiarezza e far rispettare la legge».

Firma subito questa petizione:

Basta confondere l’identità sessuale di bambini e adolescenti con corsi e attività ideologiche nelle scuole, con la “carriera alias” e i “bagni neutri”. Il Governo e il Parlamento devono intervenire per bloccare questo bombardamento e aumentare gli strumenti per difendere la libertà educativa della famiglia.

>>>>> https://www.provitaefamiglia.it/petizione/stop-gender-nelle-scuole <<<<<<<