MILANO, 15 DIC – Crollano le Borse europee, spaventate dalla mano dura esibita oggi dalla Bce nel contrasto all’inflazione, che fa il paio con quanto affermato ieri dalla Fed, secondo cui la strada da fare per domare la corsa dei prezzi è ancora lunga. Di fronte alla prospettiva di nuovi rialzi dei tassi da 50 punti base, oltre a quello deciso oggi, e all’avvio della riduzione del bilancio di Francoforte al ritmo di 15 miliardi al mese, i listini del Vecchio Continente sono tracollati: Francoforte ha perso il 3,28% a 13.986 punti, Parigi il 3,09% a 6.522 punti, mentre Londra ha contenuto i ribassi allo 0,93%, a 7.426 punti.
Seduta da dimenticare per Piazza Affari che sconta, al pari delle altre Borse europee, una Bce che continua a mostrare i muscoli nella lotta all’inflazione, nonostante i segnali di frenata nella corsa dei prezzi. Sul listino principale, maglia nera in Europa con un calo del 3,45%, sono crollate Fineco (-6,3%) ed Amplifon (-5,5%), seguite da Nexi (-5,2%), Poste (-5,2%), Hera (-5%) e Stm (-5%), tutte scese di circa cinque punti percentuali.
I tonfi non hanno risparmiato big del calibro di Generali (-4,7%), Intesa (-4,5%) ed Eni (-4,1%), come pure molto male sono andate Snam (-4,4%), Banca Generali (-4,2%) e Moncler (-4,1%). Nel Ftse Mib si è salvata dalla sferzate degli investitori solo Leonardo (invariata) mentre Saipem ha contenuto la flessione allo 0,6%, grazie a nuovi contratti per 1,2 miliardi di dollari. Tim ha ceduto il 2,4% nel giorno in cui il governo ha sentito gli azionisti e il cda ha cooptato Massimo Sarmi. Fuori dal listino principale è volata la Juve (+7,2%) spinta dai rumor su un possibile delisting da parte di Exor. (ANSA).