Nell’inchiesta Ue/Qatar, gli inquirenti belgi stanno lavorando, tra le altre, all’ipotesi che alcuni europarlamentari possano essere stati messi “a libro paga” per favorire l’emirato arabo.
Sarebbe questo un fronte degli accertamenti nell’indagine che ha portato all’arresto della vicepresidente destituita Eva Kaili e dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. In seguito a un ordine di investigazione europeo, i magistrati milanesi hanno disposto una serie di perquisizioni eseguite dalla Guardia di finanza.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce che “il Parlamento europeo non è corrotto. Avendo fatto il presidente credo sia mio dovere difendere questa istituzione e questo lo devo dire anche al presidente di Confindustria”, ha detto riferendosi a Carlo Bonomi, secondo cui c’era il dubbio che “alcuni provvedimenti fossero stati influenzati da economie straniere”. Tajani ha spiegato che “far passare l’idea che ogni decisione a livello politico è presa perché ci sono dei corrotti, è falso”. tgcom24.mediaset.it