di Domenico Alessandro Mascialino – Zio Bill ne ha combinata un’altra delle sue.
Dopo aver misteriosamente previsto, con doti di preveggenza che sconfinano nel soprannaturale, la prima pandemia da Sars-Cov-2, Gates aveva più volte avvertito, in interviste pubbliche, che questa “non sarebbe stata l’ultima” e che altre ne sarebbero arrivate.
Personaggi non proprio sconosciuti come la Von der Leyen e Joe Biden gli avevano dato ragione, spingendosi a dire che eravamo addirittura entrati in un'”era delle pandemie”.
Ed ora, oltre alle previsioni catastrofiche, è arrivata anche, puntuale, la nuova simulazione pandemica.
Si chiama “Catastrophic Contagion” (già il nome è tutto un programma), e si è tenuta lo scorso 23 ottobre a Bruxelles.
All’ “esercizio pandemico”, organizzato dalla Gates Foundation assieme all’Oms e al Johns Hopkins Center for Health Security (una vecchia conoscenza, visto che erano tra gli organizzatori anche dell’Event 201, la simulazione pandemica pre-Covid), hanno partecipato lo stesso Bill Gates, il direttore esecutivo dell’Oms Jack Ryan, l’ex presidente del CDC (Centro per il controllo delle malattie) americano Tom Frieden, più i ministri della Salute (in carica o passati) e alti esperti in ambito sanitario di Senegal, Ruanda, Nigeria, Angola, Liberia, Singapore, India e Germania.
In questa nuova esercitazione, i partecipanti hanno dovuto fronteggiare “una pandemia più letale di quella da Covid-19” – come si legge trasparentemente sul sito dell’evento – e in grado di “colpire in maniera sproporzionata bambini e giovani”.
Un virus quindi ben diverso dal Sars-Cov-2, che – come sappiamo – risulta letale principalmente per anziani con più patologie pregresse.
Scorrendo il paragrafo “Lezioni dall’esercitazione” del sito, leggiamo che gli organizzatori lamentano che, nonostante l’esperienza del Covid e con poche informazioni disponibili, “leader ed esperti nel settore sanitario di diverse nazioni hanno espresso opinioni differenti se si debba, in presenza di una nuova pandemia che colpisca gravemente i bambini, chiudere le scuole o limitare i viaggi”.
A questo punto gli organizzatori invocano la creazione di un network internazionale di ministri, o comunque alti dirigenti, della Salute, in grado di prendere decisioni di tipo comune durante una nuova crisi sanitaria, e si focalizzano sulla necessità per gli Stati colpiti di “combattere la disinformazione” in materia, quindi di fatto invocando una specie di pensiero unico pandemico, forse persino più pervasivo di quello che abbiamo già abbondantemente sperimentato negli ultimi anni.
Tutto questo suona molto lugubre per chi sappia cos’è stato l’Event 201, la simulazione pandemica precedente all’avvento del Sars-Cov-2.
Questa simulazione si tenne a New York il 18 ottobre 2019, a un mese e mezzo dai primi casi di contagio in Cina. Fu organizzata sempre dalla Gates Foundation, assieme al World Economic Forum di Davos (stavolta apparentemente assente) e al Johns Hopkins Center for Health Security.
In quel caso, la pandemia simulata era scatenata proprio da un Coronavirus, partiva dal Brasile, era veicolata dai maiali, e arrivava ad uccidere 65 milioni di persone nel mondo in 18 mesi.
All’esercitazione pandemica parteciparono membri del CDC di Usa, Cina e altre nazioni, ma anche dirigenti di compagnie di trasporti e di case farmaceutiche, esponenti di emittenti televisive (come la NCBC) e del mondo bancario, e aziende private da ogni parte del mondo.
L’obiettivo dichiarato era quello di “favorire una maggiore sinergia tra il settore pubblico e quello privato per far fronte alla prossima pandemia”, un vecchio pallino del World Economic Forum di Davos e di Mr. Gates.
Tutti sappiamo cos’è successo poche settimane dopo quella esercitazione.
E sappiamo anche che tra i finanziatori dei progetti di Gain of Function in quel di Wuhan (la manipolazione di virus per renderli più contagiosi o letali) c’era anche il dottor Anthony Fauci assieme a Peter Daszak, personaggi molto vicini all’establishment Dem a stelle e strisce.
Speriamo che la storia non si ripeta, e che questa volta la “simulazione” resti tale.
Domenico Alessandro Mascialino
giornalista, blogger, scrittore, autore del libro: “I burattinai del Covid-19”.
https://www.youcanprint.it/i-burattinai-del-covid-19/b/a2db431d-88c8-5c2a-a6fc-fa44981cb94b