BRUXELLES – Avrebbero accettato tangenti da «uno stato del Golfo». Diverse persone, tra cui l’eurodeputata e vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili, sono state interrogate venerdì sera nel quadro delle indagini riguardanti un caso di corruzione. Secondo il quotidiano LeSoir, il Qatar sarebbe coinvolto nella questione.
Durante la giornata di venerdì le autorità belghe hanno sigillato e sequestrato gli uffici di tre eurodeputati, ossia di Maria Arena, Marc Tarabella ed Eva Kaili. Tutti e tre socialisti. Sempre venerdì altre quattro persone, tutte di cittadinanza italiana, sono state interpellate dalla polizia. Tra queste ci sarebbe anche il compagno di Kaili, Francesco Giorgi. Gli altri tre indagati sono invece il dirigente sindacale Luca Visentini, il presidente dell’Ong “No peace without justice” Niccolò Figà-Talamanca e Pier-Antonio Panzeri, ex membro del Parlamento europeo.
Come dichiarato dall’Ufficio del procuratore generale belga, sono state effettuate una decina di perquisizioni e recuperati almeno 600mila euro in contanti. «Da diversi mesi gli inquirenti della Polizia Giudiziaria Federale sospettano che un Paese del Golfo influenzi le decisioni economiche e politiche del Parlamento Europeo. Lo fa versando ingenti somme di denaro oppure offrendo ingenti donazioni a terzi con un rilevante peso politico e/o posizione strategica all’interno del Parlamento europeo».
Il Paese del Golfo in questione è stato identificato dal quotidiano LeSoir come il Qatar. Ad alimentare il sospetto, anche un tweet dell’eurodeputata tedesca dei Verdi Anna Cavazzini: «Ho ascoltato il suo discorso pro-Qatar (riferendosi a Kaili, ndr) durante la plenaria e ne sono rimasta estremamente sorpresa». La vicepresidente del Parlamento Ue è anche stata espulsa dal Movimento Socialista Panellenico, di cui faceva parte in Grecia.
Interpellato da Euronews, il Parlamento europeo ha assicurato la sua massima disponibilità nelle indagini in corso.
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