«Il filo conduttore delle nostre decisioni è stata la non irragionevolezza delle scelte adottate dal legislatore, sulla scorta dei risultati raggiunti dalla scienza», spiega la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra a proposito delle sentenze che la scorsa settimana hanno respinto i dubbi di legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale imposto da governo e Parlamento nel 2021 per contrastare la pandemia.
Sciarra è appena rientrata dal Lussemburgo, dove ha partecipato alle celebrazioni per i settant’anni della Corte di giustizia europea e discusso — con gli altri presidenti delle Corti costituzionali e delle Corti supreme, insieme ai vertici delle istituzioni politiche europee — l’importanza del dialogo e del confronto tra gli organismi di garanzia dei diversi Paesi: «Quando viene sollecitata, la Corte di giustizia fornisce un’interpretazione uniforme del Diritto europeo che si riverbera su tutti gli ordinamenti nazionali. È un dato importantissimo, perché dà un’ulteriore spinta unificante agli Stati membri dell’Unione».
Mentre lei era in Lussemburgo la vostra decisione sull’obbligo vaccinale ha continuato a far discutere. E anche voi avete dibattuto a lungo al vostro interno.
«Da fuori si pensa subito a divisioni e contrasti, ma le camere di consiglio lunghe sono un segnale di approfondimento e condivisione, soprattutto su temi eticamente sensibili come quelli che coinvolgono l’autodeterminazione delle persone. Per arrivare a decisioni condivise ci vuole tempo, le argomentazioni saranno sviluppate in tre distinte sentenze. Per ora posso solo dire che la Corte ha ascoltato la scienza, come del resto è avvenuto più volte in passato, in tema di vaccinazioni e altro. E ha ascoltato tutte le voci che si sono espresse in un’udienza pubblica altrettanto lunga e approfondita». […]
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Quale scienza? Quella della Big Farm? Dei Pregliasco, Burioni e soci?