Stampa progressista scatenata. Quando in ballo c’è Giorgia Meloni, sono pronti a qualsiasi tipo di narrazione. Pronti anche a parlare della presenza alla Prima della Scala del premier con toni che lasciano interdetti, feroci e ridicoli. In quest’arte, per esempio, si è distinta Repubblica, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari che del dipingere la Meloni o come una fascista o come una sorta di interdetta ha fatto la sua arte. Arte che però è d’accatto e che, soprattutto, intercetta ben pochi consensi.
E così, ecco che a pagina 3 di Repubblica di oggi – giovedì 8 dicembre – troviamo un focus sulla leader di FdI alla Scala. Titolo: “La prima di Meloni e dei nuovi potenti sul palco che incoronò il presidente-re”. Già quel riferimento ai “nuovi potenti” sembra un qualcosa da thriller, da golpe, un qualcosa di oppressivo. Poi subito il “presidente-re”, ovvero Sergio Mattarella, accolto dalla consueta standing-ovation e che però, per Repubblica, propone come l’incoronazione dell’inquilino del Colle (ovviamente a discapito della Meloni).
Poi c’è anche il testo dell’articolo. Incipit: “Modesta come una Cenerentola, è la prima volta, sicuramente è una prima esperienza nuova, e però fasciata in un abito blu notte e scintillante, da principessa audace, la premier Meloni ha infine varcato il portone della Scala. Alla testa di un manipolo di Fratelli d’Italia (quattro, lei compresa) eccola alla Prima, l’evento ultramondano e politico di Milano e d’Europa, lievemente frastornata come succede a tutti la prima volta e in questo posto abbacinante, che è un mito della cultura“, scrive Brunella Giovara.
E c’è veramente da ridere, per non piangere. Il riferimento al “manipolo” di Fratelli d’Italia, con evidente e grottesca strizzata d’occhio al fascismo. Poi la malizia di quel “però fasciata in un abito blu notte e scintillante, da principessa audace”, come se alla Meloni, “modesta come una Cenerentola”, fosse proibito indossare un abito Armani. Come se per lei fosse una contraddizione.
Poi si arriva alla “detronizzazione” di Giorgia: “Troppe stelle su quel palco reale, e il vero re, il presidente Mattarella, osannato come un eterno salvatore della Patria o qualcosa del genere” e bla bla. Già, “il vero re”.
Infine, merita una citazione anche il seguente passaggio: “Altri hanno evitato il rischio di fare la figura di stelline di seconda fila, tipo la ministra del Turismo, Daniela Santanché, assente in quanto già a Cortina per il ponte dell’Immacolata. E il Salvini, a Roma a lavorare, lui, diffondendo foto di vertice sul codice degli appalti e comunicati su manovra e messa in sicurezza delle scuole”. Insomma, per Repubblica se non vai alla Prima della Scala e fai parte del governo, non ci vai per non passare come “stellina di seconda fila”. Se al contrario, come Giorgia Meloni, ci vai, ci vai per sbagliare tutto. Capito a che livelli siamo? liberoquotidiano.it