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Confermare la legittimità dell’obbligo vaccinale per il Covid, una misura disposta “nel pieno rispetto degli insegnamenti della Corte costituzionale” . E’ la richiesta che i rappresentanti dell’Avvocatura dello Stato (che patrocina la Presidenza del Consiglio, ndr) hanno rivolto alla Consulta nell’udienza pubblica, richiamando l’attenzione soprattutto sulla sentenza del 2018 con cui i giudici costituzionali hanno stabilito che il trattamento sanitario obbligatorio è legittimo se è diretto non solo a migliorare lo stato di salute di chi si è vaccinato, ma anche a preservare la salute degli altri, se le conseguenze sono tollerabili e se in caso di danni ulteriori e non prevedibili sia previsto un equo indennizzo. Condizioni che secondo i tre avvocati dello Stato presenti in udienza sono state tutte rispettate dal legislatore che oltretutto nell’affrontare la pandemia si è fatto guidare dalle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico.
“Vogliamo mettere in discussione il fatto che le vaccinazioni hanno fortemente indebolito l’incidenza della pandemia in un contesto gravissimo?” ha detto rivolgendosi ai difensori dei sanitari no vax sospesi l’avvocato generale dello Stato Enrico De Giovanni, richiamando l’attenzione sulla bontà dei risultati ottenuti con la campagna vaccinale. Una linea che non viene smentita dal “recente intervento del nuovo governo” che ha anticipato al primo novembre lo stop all’obbligo vaccinale per il personale sanitario e che “conferma come il legislatore sia attento a considerare le situazioni concrete: di fronte alla riduzione del pericolo della pandemia si è venuti alla decisione di ridurre il periodo di sospensione per recuperare professionalità utili alla collettività”. tg24.sky.it/cronaca